ANCONA Avrebbe reso la vita del suo compagno (disabile) un inferno, tra sputi, insulti e sigarette spente sulla pelle. Lui, un 65enne residente nell’hinterland anconetano, per paura di essere aggredito nel sonno era addirittura andato via di casa, prendendo poi atto che quella relazione si era ormai deteriorata.
Dalla denuncia sporta dall’uomo ai carabinieri della stazione delle Brecce Bianche è scaturito il processo contro l’ex compagna 53enne per maltrattamenti in famiglia. Il giudice Corrado Ascoli le ha rifilato una maxi condanna: 4 anni di reclusione. Dovrà versare all’ex, parte civile con l’avvocato Jacopo Saccomani, un risarcimento da 10mila euro. È tra il 2019 e il 2020 che la situazione sarebbe precipitata, mandando in frantumi la relazione che i due avevano iniziato nel 2015, prima in un appartamento nel capoluogo dorico, poi nel suo hinterland. I primi scricchiolii, stando a quanto emerso nel corso del processo, sarebbero emersi con la dipendenza dall’alcol della donna, all’epoca in cura al Sert.
I soprusi
Il 65enne, disabile psichico al 75%, sarebbe stato costretto a subire ripetutamente gli scatti d’ira e di violenza della compagna. «Sei una scimmia, fai schifo, sei un pedofilo», gli avrebbe urlato nei momenti di scarsa lucidità, quando beveva e perdeva il controllo. Una volta, per timore di essere aggredito nel sonno, il 65enne aveva deciso di trascorrere la notte a casa di un parente.
Il terrore
La convivenza sarebbe stata così insopportabile che il 65enne sarebbe arrivato a barricarsi in salotto per dormire sul divano, anche se lei, per ripicca, gli impediva di riposare di notte, tra urla e calci alla porta, per poi accanirsi su di lui, prendendolo a pugni in più occasioni. Ci sarebbero stati anche degli sputi contro l’uomo. Agli inquirenti la vittima ha riferito un episodio particolare: la donna un giorno l’avrebbe minacciato di divulgare delle foto intime di lui, fatte a sua insaputa, mentre dormiva. L’imputata, difesa dall’avvocato Alessia Bartolini, ha sempre respinto ogni contestazioni.