Botti, danni e finestre rotte: l’assalto dei baby teppisti nella scuola abbandonata. Presi due 12enni alla Savio, altri due in fuga

Botti, danni e finestre rotte: l’assalto dei baby teppisti nella scuola abbandonata. Presi due 12enni alla Savio, altri due in fuga
Botti, danni e finestre rotte: l’assalto dei baby teppisti nella scuola abbandonata. Presi due 12enni alla Savio, altri due in fuga
di Federica Serfilippi
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Domenica 28 Aprile 2024, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 13:03

ANCONA Un boato, poi un altro e un altro ancora. Fragori così forti da far uscire i commercianti dai loro negozi e i residenti dalle abitazioni. «Stanno vandalizzando le Domenico Savio» è il grido generale che si è elevato venerdì pomeriggio da via Torresi. Il motivo di quei botti? Riconducibile al blitz di un gruppo di ragazzini, che probabilmente si è divertito a sparare alcuni petardi nel plesso scolastico chiuso ormai da tempo immemore e diventato preda di vandali e sbandati. All’arrivo della polizia locale, due baby teppisti - stando al racconto dei testimoni - erano già scappati. Altri due, di 12 anni, sono stati bloccati e portati al Comando delle Palombare, dove sono state chiamate le rispettive famiglie. I ragazzini, essendo infraquattordicenni, potrebbero cavarsela con una tirata di orecchie.

Il degrado

È nel tardo pomeriggio che è stato lanciato l’allarme.

Residenti e commercianti si sono preoccupati quando hanno sentito i botti in rapida successione venire dall’edificio abbandonato nel complesso delle Savio, scheletro di degrado e incuria. Essendo chiuso il cancello principale che dà su via Torresi, è probabile che i vandali siano passanti dal retro, dove insiste il cantiere per la nuova scuola. Sono almeno due i punti d’accesso improvvisati per entrare nello stabile. Sul portone d’ingresso parte della vetrata è stata infranta, forse con un masso. Dentro, si possono vedere ancora le sedie ammassate dei piccoli alunni, le lavagne, rimasugli di scatoloni e altri rifiuti. Sul retro si può entrare invece da una finestra completamente sfondata, da cui si accede dopo aver scavalcato prima una staccionata e poi un davanzale. Non è certo difficile arrivare all’interno dello stabile e fare di ciò che è rimasto dentro ciò che si vuole.

Alcuni residenti, poco prima dell’arrivo della polizia locale, hanno visto scappare due ragazzini. Un terzo ci ha provato, ma è stato acciuffato dagli agenti, con la complicità di un passante. Il quarto non ha opposto resistenza. I ragazzini sarebbero stati trovati sul retro della scuola, lato cantiere di via Camerano. Non avrebbero trattenuto le lacrime quando hanno dovuto seguire gli agenti al Comando di via dell’Industria. Sono tornati a casa con una bella ramanzina e probabilmente la consapevolezza di aver commesso una sciocchezza. Sia per essersi introdotti in uno stabile pericolante, sia per i botti che hanno rischiato di far ulteriori danni a un edificio che andrebbe messo in sicurezza, considerando lo stato in cui verte (finestre rotte, rifiuti ammassati all’esterno, reti divelte) e l’estrema vicinanza con l’asilo Sabin.

L’incendio

Mentre la comitiva di ragazzini si divertiva scorrazzare nell’area delle Savio, dall’altra parte della città andavano a fuoco gli spogliatoi del campo da baseball di via Sacripanti. Le cause del maxi rogo che hanno reso inagibili i locali non sono ancora chiare: il fumo e le fiamme hanno devastato quasi ogni angolo. Non si esclude la pista del dolo. In primis perchè già un paio di mesi fa gli stessi locali erano stati interessati da un rogo, ma di dimensioni ridotte rispetto a quello scoppiato venerdì pomeriggio. E poi, nell’immediatezza la polizia, che sta indagando sulla scia di fuoco, ha fermato alcuni ragazzini. A loro volta, hanno detto di aver visto qualcuno scappare dalla zona degli spogliatoi poco prima che dentro bruciasse tutto. Un dato è certo: la porta era chiusa, ma aveva un pannello divelto. Che, nel caso la causa fosse da riscontrare nella mano dell’uomo, i piromani siano passati da lì o abbiano lanciato da fuori un petardo?

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