Manodopera irregolare, barberia sequestrata. Sospese le attività di un opificio e 3 alimentari

Manodopera irregolare, barberia sequestrata. Sospese le attività di un opificio e 3 alimentari
Manodopera irregolare, barberia sequestrata. Sospese le attività di un opificio e 3 alimentari
di Benedetta Lombo
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Domenica 3 Marzo 2024, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 11:58

CIVITANOVA Una barberia sequestrata, sospese le attività di un opificio e tre alimentari etnici. È l’esito di una serie di controlli eseguiti in provincia dai carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro di Macerata guidato dal maresciallo capo Martino Di Biase. A Civitanova è stato eseguito il sequestro preventivo di una barberia gestita da un egiziano, l’attività era stata già sospesa nel mese scorso per aver impiegato manodopera irregolare e senza permesso di soggiorno e per gravi violazioni in materia di sicurezza ma il titolare ha disatteso il provvedimento di sospensione ed è scattato il sequestro preventivo dell’immobile.

I controlli

A Montecosaro i carabinieri del Nil e della locale Stazione hanno sospeso l’attività di un opificio a gestione cinese per gravi violazioni in materia di sicurezza elevando 17 prescrizioni per l’omessa redazione del documento di valutazione dei rischi, l’omessa visita medica dei lavoratori, l’omessa consegna dei dispositivi individuali di protezione e l’omessa informazione dei lavoratori.

Le stesse omissioni sono costate 15 prescrizioni complessive a tre negozi di alimentari etnici a Morrovalle dove i controlli eseguiti insieme alla polizia locale hanno portato alla sospensione di tutte e tre le attività.

Il bilancio

Tracciando un bilancio dell’attività del Nil nel corso del 2023, i militari hanno controllato oltre 300 aziende che operano in diversi settori: dall’agricoltura all’edilizia, dalla logistica alla ristorazione. In totale sono stati individuati 370 irregolari e 103 lavoratori in nero a fronte di oltre 1.300 lavoratori individuati; 103 sono state le attività sospese: 33 per aver impiegato manodopera irregolare oltre il 10% del totale dei lavoratori presenti (in alcuni casi la percentuale dei lavoratori in nero è stata del 100%), 70 per gravi violazioni in materia di sicurezza, in alcuni casi le violazioni erano talmente gravi che hanno portato al sequestro preventivo delle unità operative.

Le irregolarità

Per le irregolarità emerse sono state contestate sanzioni amministrative e ammende complessive per circa 550.000 euro; 70 imprenditori sono stati denunciati per non aver rispettato gli obblighi della formazione e informazione e per la mancata sorveglianza sanitaria dei dipendenti, alcuni datori di lavoro hanno attestato falsamente la sorveglianza sanitaria con la complicità di compiacenti professionisti segnalati anche loro alla Procura. Diciotto imprenditori sono stati denunciati per l’impiego di lavoratori clandestini e per il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. A loro gli investigatori sono arrivati analizzando le istanze di emersione presentate e scoprendo che numerose richieste non avevano i requisiti necessari ed erano state avanzate a fronte della corresponsione ai datori di lavoro di importanti somme di denaro dagli stranieri. Sul fronte del “caporalato” sono state denunciate 8 persone, di cui una sottoposta a misura cautelare in carcere, per violazioni penali in materia di lavoro, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro; 80 sono stati i lavoratori sfruttati dai caporali che con continue vessazioni e minacce si sarebbero approfittati del loro stato di bisogno sottopagandoli ed esponendoli a gravi rischi per la salute; a due lavoratori sfruttati è stato concesso il permesso di soggiorno. Sono stati effettuati 6 sequestri preventivi, è stata adottata una misura cautelare in carcere e 2 misure interdittive.

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