MONDOLFO «Servono fiscalità di vantaggio per i negozi dei centri storici». Amministratori locali e provinciali si interrogano dopo la notizia dell’imminente addio al supermercato “Sì con te” (ex Conad) di Mondolfo in via Romont, costretto a chiudere i battenti a partire da sabato prossimo.
La differenziazione
Il presidente della Provincia Giuseppe Paolini in un post su Facebook ha ricordato l’importanza di mettere in atto misure fiscali di vantaggio che rendano più conveniente aprire botteghe e negozi di prossimità nei centri storici. «Succede a Mondolfo che non è un piccolo paese – ha commentato Paolini - Pensate alle piccole botteghe dell’entroterra che, più di un’attività commerciale, svolgono un’attività sociale.
La chiusura del “Sì con te” di Mondolfo ha colto con rammarico i residenti del centro storico mondolfese e della vallata del Cesano. «È un tema che sta toccando tutti i Comuni dell’entroterra e non solo. Serve cambiare il quadro normativo e fiscale nazionale – ha dichiarato Mirco Zenobi, sindaco di Mondavio - Piccole e buone pratiche locali possono dare speranza ma la situazione muterà solo quando ci saranno politiche fiscali diverse».
Posizione bipartisan
Sulla stessa linea Giorgio Mochi, già sindaco di Piobbico e commissario provinciale di Fratelli d’Italia. «Il piccolo bar di Serravalle di Carda o Lamoli, o altro luogo dell’entroterra, non può pagare le tasse come il locale del lungomare di Fano o Pesaro». La chiusura del supermercato di via Romont ha provocato rammarico tra gli esercenti del posto. «Se andiamo tutti, chi più chi meno, nelle grandi strutture – ha scritto Andrea Rotatori - sarà la fine inevitabile di tutti i piccoli negozi». E gli abitanti e soprattutto i pensionati del centro restano senza uno dei punti vendita alimentari “sotto casa”.