SENIGALLIA Non preoccupa la diffida di Federcaccia per il nuovo ponte Garibaldi che impone, però, un ripensamento per il progetto dell’Orti del vescovo già in fase di discussione. Tra gli enti chiamati in causa dai cacciatori, pronti a passare a vie legali per scongiurare l’abbattimento della loro sede, c’è anche il Comune. «Non siamo noi a realizzare l’opera ma la struttura commissariale – ricorda il sindaco Massimo Olivetti –. Il Comune sul progetto, che ancora non abbiamo visto, può esprimere solo un parere che, oltretutto, non è nemmeno vincolante».
Il nodo-partecipazione
Il Comune ha un ruolo marginale, pur essendo il padrone di casa, su un progetto di pubblica utilità che, in quanto tale, potrà ricorrere alla procedura dell’esproprio come prevede la normativa.
Il progetto di cui si parla da oltre un decennio è stato presentato nel 2015 dopo l’alluvione del 2014. E’ al palo da tempo e l’ultimo ostacolo è rappresentato dalla Fondazione Città di Senigallia, che si è sfilata dall’accordo per motivi economici. La priorità per il sindaco resta comunque il ponte ora. «Il ponte ci serve – ribadisce Olivetti – e dobbiamo tenere conto di alcuni elementi, tra cui l’altezza, che richiede un decreto ministeriale del 2018, e il fatto che i Portici Ercolani hanno un vincolo monumentale e non si possono coprire mettendo il ponte o una rampa davanti. Detto questo, non rimangono altre soluzioni circa il posizionamento».
La funzionalità
Il Garibaldi servirà anche per alleggerire ponte degli Angeli. Prima dell’alluvione in estate e in primavera il ponte, che collega Corso 2 Giugno e via Carducci, era pedonale in alcune fasce orarie ma adesso non è più possibile, perché rappresenta una via di sfogo per il traffico veicolare. Con il Garibaldi sarà possibile ripristinare la parziale pedonalizzazione come avveniva fino a due anni fa. Spesso, però, i pedoni dimenticano che ormai è solo carrabile e nelle belle giornate, come accaduto soprattutto negli ultimi weekend, camminano in mezzo rischiando di venire investiti e attirandosi le ire degli automobilisti.