Senigallia, Federcaccia contro il Ponte Garibaldi: rischio dell’esproprio, parte la diffida

La rampa occuperebbe la sede. Il presidente Titta Rosati: «No allo spoglio della nostra proprietà»

Senigallia, Federcaccia contro il Ponte Garibaldi: rischio dell’esproprio, parte la diffida
Senigallia, Federcaccia contro il Ponte Garibaldi: rischio dell’esproprio, parte la diffida
di Sabrina Marinelli
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Domenica 14 Aprile 2024, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 12:35

SENIGALLIA C’è la diffida della Federcaccia contro la realizzazione di ponte Garibaldi, la cui rampa andrebbe ad occupare la propria sede. L’ex bocciodromo, i locali della segreteria e l’ex bar, di proprietà della sezione comunale della Federazione italiana caccia, verrebbero demoliti per fare spazio alla rampa d’accesso. «L’abbiamo appreso dagli organi di stampa – interviene l’avvocato Federico Titta Rosati, presidente della sezione cittadina di Federcaccia -. Non spetta a noi alcuna valutazione di carattere estetico o funzionale ma ci limitiamo ad osservare che nessuno dei soggetti interessati da questa realizzazione (Regione Marche, Comune di Senigallia, Ufficio Speciale per la ricostruzione, Anas) ha interpellato il nostro sodalizio».

La querelle

Sono stati tutti diffidati lo scorso 27 marzo, nel timore di un esproprio dell’intero compendio. «Siamo stati costretti a diffidare formalmente dal porre in essere attività di pianificazione o progettazione dei lavori, per la realizzazione del nuovo Ponte Garibaldi – prosegue il presidente - che interessino la nostra area, rammentando che il valore della stessa era stato indicato in 400mila euro nell’anno 2018 da parte del Comune di Senigallia, con una comunicazione formale, tramite l’ingegnere Gianni Roccato, in previsione della realizzazione del progetto Orti del Vescovo».

L’area in questione rientrava infatti nel progetto che risulterebbe fortemente danneggiato dalla realizzazione dell’alta rampa. Non solo la parte della Federcaccia era compresa nell’intervento, che la perderebbe, ma i futuri appartamenti, previsti dal progetto nell’edificio di fronte al fiume si troverebbero, aprendo le finestre, le macchine a poca distanza. Le case vista fiume diventerebbero appartamenti vista rampa. Un danno nel danno sia per Federcaccia che per il progetto degli Orti del vescovo. «Come già espresso nella nostra diffida, esortiamo tutti i soggetti interessati a un incontro chiarificatore – prosegue Titta Rosati che annuncia come - resisteremo nelle sedi più opportune ad ogni tentativo di spoglio della nostra proprietà, che ha rappresentato per decenni un importante luogo di aggregazione dei cittadini senigalliesi». Il rischio è di finire in contenzioso, il che, al di là dell’esito che deciderà il giudice, comporterà automaticamente un allungamento dei tempi. Ritardi che si andrebbero a sommare a quelli già accumulati. Anche la Ferdercaccia, come molti cittadini in questi giorni, si chiede quale sorte possa avere il progetto degli Orti del Vescovo, se verrà realizzato il Ponte Garibaldi con la soluzione trovata che, in città, non piace a nessuno.

L’opposizione

Nemmeno al Pd che chiede, inoltre, spiegazioni sul futuro di ponte degli Angeli. «Verrà demolito o modificato? – si chiede Massimo Barocci, segretario del Pd, che ironicamente aggiunge - ci mettono i martinetti, lo fanno levatoio? Sospeso come un ponte tibetano? E’ ancora presto per deciderlo. Continuano a fare ipotesi, congetture, proclami – prosegue riferendosi ai ponti - e ai turisti che arriveranno doneremo, per il secondo anno consecutivo, l'immagine di una città ancora ferita che aspetta soluzioni che non arrivano».

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