CESENA - Un fisioterapista di 47 anni di Cesena, Filippo Zanella, da oltre due anni non ha più contatti diretti con la figlia Noemi, che di anni ne ha 9, e da metà 2022 ha perso i contatti anche con la madre della bambina, sua ex compagna. Un incubo che è iniziato quando la donna ha deciso di tornare nel suo Paese d'origine, la Polonia, facendo poi perdere gradualmente le sue tracce insieme alla piccola.
Il papà molla tutto e va in Polonia
Filippo porta avanti la sua battaglia ormai da mesi, ma a dicembre scorso ha deciso di voltare pagina: ha mollato tutto e si è trasferito in Polonia, per rintracciare sua figlia e soprattutto per cercare di far rendere esecutive delle sentenze, sia italiane sia polacche, che impongono alla ex di riportare Noemi in Italia.
Zanella, collegato dalla Polonia, ha spiegato i dettagli della vicenda oggi in una conferenza stampa organizzata dal Comune di Cesena che lo sta aiutando a tenere i contatti con i funzionari della Farnesina. «Non posso dire nulla sulla correttezza della giustizia polacca - ha spiegato Zanella - la legalità almeno sulla carta ha trionfato». Quello che il 47enne lamenta è una «inerzia» delle forze di polizia polacche.
In più c'è il sospetto che la famiglia della sua ex sia coinvolta. «La Polonia non sta cercando mia figlia con gli strumenti che nel 2024 uno si aspetta dalla Polizia», ecco «perché stiamo cercando di far salire il livello di emergenza della scomparsa». «Il nostro ministero della Giustizia sta sottolineando la pericolosità delle azioni della madre ma questa comunicazione in qualche modo alla Polonia non arriva». «Va restituita la vita a mia figlia e va rispettata la legalità», è il grido di Filippo. Il caso dovrebbe essere portato in Parlamento a breve da un'interrogazione o question time da parte della deputata Alice Buonguerrieri.