SAN BENEDETTO - Un sospiro di sollievo dalla certezza che il parcheggio sul torrente Albula è sicuro e non dovrà essere smantellato. Lo ha potuto trarre l’amministrazione dopo il summit con il dirigente della regione Vincenzo Marzialetti che, nei mesi scorsi, aveva inviato una lettera che condannava la struttura.
Le motivazioni
Per fortuna, però, si trattava solo di una questione burocratica: al servizio Tutela del territorio della Regione, infatti, non era mai pervenuta la documentazione - sebbene esistente - relativa alla creazione delle casse di laminazione che sono state realizzate a ovest del torrente Albula, in Comune di Acquaviva.
I suggerimenti
«Tralasciando l’aspetto sicurezza - dice l’esponente di Sinistra Italiana - in un momento di cui i nefasti effetti dei cambiamenti climatici ci dicono di evitare di progettare qualsiasi cosa sopra i letti di fiumi e torrenti) e l’impatto paesaggistico mi soffermerei sul parcheggio che l’amministrazione vorrebbe fare a servizio della zona del centro (tra la ferrovia e il ponte del lungomare da quel che intuisco). Io penso che sia uno sbaglio indipendentemente dal farlo sul letto di un torrente. Le città moderne e all’avanguardia disincentivano l’utilizzo dell’auto privata diminuendo i parcheggi a ridosso o all’interno del centro e investendo sul trasporto pubblico e sulla ciclabilità per diminuire i livelli di inquinamento di co2 e di polveri sottili. Come si pensa di farlo a San Benedetto se si progetta un parcheggio a ridosso del centro? Più parcheggi facile, più sarai incentivato ad utilizzare la tua auto, più inquinerai. È purtroppo, una facile equazione. Come non ci arrivino i nostri amministratori è un mistero».