Senigallia, carta igienica a scuola
Un papà: «Figlio mio, che vergogna»

Nello zainetto anche la carta igienica
Nello zainetto anche la carta igienica
di Sabrina Marinelli
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Giovedì 22 Settembre 2016, 07:35
SENIGALLIA «I miei figli si portano la carta igienica da casa per andare a scuola ma non credo che sindaco e assessori facciano altrettanto andando in municipio». A parlare è un padre, Massimo Renelli, con due bimbi che frequentano l’asilo e la prima elementare di Vallone. Sono andati a scuola con il “corredino”, che comprende oltre alla carta igienica anche sapone e articoli vari di cancelleria. Lo hanno chiesto le maestre come ormai prassi consolidata.
Il genitore si domanda però perché i bambini si devono portare da casa beni che in altre strutture, altrettanto pubbliche come la scuola, vedi il Comune, sono invece presenti? «Nei giorni scorsi alcuni genitori hanno pubblicato sui social network la lettera che il sindaco ha inviato ai loro bambini – spiega Massimo Renelli – hanno espresso gioia e ringraziamento per quello che hanno ritenuto un bel gesto, io ho pubblicato il corredino chiesto ai miei bambini. Quando un Comune, una Provincia, una Regione, uno Stato ti dice che tuo figlio deve portarsi a scuola la carta igienica, penso che sia il momento che qualcuno inizi a vergognarsi. Non credo che il sindaco o gli assessori portino sapone, carta e penne da casa. Perché allora i bambini si? Quando mio figlio ha chiesto perché doveva andare a scuola con quelle cose mi sono vergognato di dirgli che il nostro Stato ha fallito su tutti i fronti, io speravo che la nazione dove è nato lo tutelasse e avesse cura di lui ma così non è». 

 
E’ dei giorni scorsi la polemica sui contributi volontari che tanto volontari non sembrano, visto che sono state stilate anche delle tariffe. Il fatto di dover infilare nello zaino, insieme ai quaderni e all’astuccio, anche la carta igienica per molti genitori, come per Massimo Renelli, vuol dire aver toccato il fondo. «Tornando alla letterina del sindaco – prosegue – se gli altri genitori si sono sentiti appagati buon per loro, io francamente mi sono sentito preso in giro. Voglio precisare che non ce l’ho con questa Amministrazione ma con un sistema che non funziona. Con questa o qualsiasi altra Giunta sarebbe cambiato poco. Il mio non è un attacco alla persona – ribadisce - ma al sistema. E’ vero che c’è un Ministero di competenza, è altrettanto vero che si passa dalla Regione alla Provincia fino ad arrivare in Comune ma che tutti abbiano le mani legate, mi dispiace tanto, ma non ci credo. Possibile che a nessuno sia venuto in mente di “sperperare” di meno e magari evitare questa cosa, del chiedere alle famiglia carta igienica e non solo, che trovo di una tristezza unica?». 
Continua. «Parliamo di poche decine di euro ma simbolicamente per me dimostrano la totale assenza di ritegno anche perché, ripeto, non penso che i politici vadano in ufficio con la “sportina”». Nei giorni scorsi anche l’onorevole Beatrice Brignone, si era espressa contro queste richieste, incostituzionali nella scuola dell’obbligo. Il genitore però fa una analisi ancora più approfondita chiedendo magari di rinunciare a qualche spesa per acquistare almeno quei rotoli di carta igienica necessari ai bambini, che hanno costo irrisorio, ma la cui mancanza simbolicamente veicola una brutta immagine, anche poco educativa per i piccoli alunni.
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