“Risorgi, Passione!”, una singolare esposizione virtuale a Mondolfo nel complesso monumentale di Sant’Agostino

Un angolo della mostra a Mondolfo
Un angolo della mostra a Mondolfo
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Martedì 6 Aprile 2021, 07:10

MONDOLFO - In un periodo così complesso, l’associazione Pro Arte Mondolfo propone una singolare esposizione, di carattere virtuale, presso gli spazi museali del complesso monumentale di Sant’Agostino.

“Risorgi, Passione!” col suo “gioco” di parole, vuol mettere in risalto la mancata “ritualità” connessa alle tradizioni e alle radici della Settimana Santa: iconografie, statue antiche che fino a poco tempo fa venivano utilizzate per installazioni, macchine d’altare e processioni, nel periodo più importante dell’Anno liturgico e per l’intera collettività. L’esposizione, a cura di Filippo Sorcinelli, è disponibile fino a domenica 18 aprile sulle pagine Facebook del Comune di Mondolfo, della Parrocchia di Santa Giustina e della Pro Arte Mondolfo.

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“Risorgi, Passione!” inizia il suo percorso nella sala del Museo civico dove sono esposte due antiche statue settecentesche della Vergine Addolorata e di San Giovanni che un tempo incorniciavano insieme al Crocifisso policromo di gusto giambolognesco l’altare della chiesa di Sant’Agostino. Un Ecce Homo contemporaneo, opera fotografica di Francesco De Luca dialogherà con loro: un Cristo-uomo non più gradevole, non più bello e non più ben fatto, come potevamo immaginare e come l’iconografia e l’audacia artistica ce lo aveva finora proposto. Nelle due sale espositive delle Sopralogge in un’installazione sensoriale, saranno protagoniste due opere sacre di pregio, che costituiscono il patrimonio culturale ed artistico di Mondolfo.

Il Cristo Morto, grande statua processionale del XVII secolo, normalmente custodito nella Chiesa-Oratorio di San Giovanni Decollato e visibile soltanto una volta l’anno durante i riti della Settimana Santa e portato solennemente il Venerdì Santo per le vie del centro. Il Cristo Risorto, opera processionale a grandezza naturale in cartapesta policroma di fine XVIII secolo, nella classica impostazione “vittoriosa”, benedicente e con in mano il vessillo, la bandiera che simboleggia il trionfo sulla morte.

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