Vini biologici che passione, parte
Terroir Marche Festival a Macerata

Vini biologici che passione, parte Terroir Marche Festival a Macerata
di Andrea Fraboni
3 Minuti di Lettura
Sabato 20 Maggio 2017, 13:02
MACERATA - Con il prologo di ieri, è partita la terza edizione di Terroir Marche Festival, l’evento dedicato ai vini biologici in programma oggi e domani a Macerata che vedrà la partecipazione delle 16 aziende marchigiane associate al Consorzio Terroir Marche, ideatore e organizzatore della manifestazione, e di una rappresentanza dei produttori francesi e tedeschi in virtù del gemellaggio creato con analoghe associazioni della Borgogna e della Mosella. L’evento - organizzato in collaborazione con il Comune di Macerata e il supporto tecnico dell’Associazione Italiana Sommelier Marche - è ospitato nel centro storico della città in un percorso tra vino e cultura che punta a valorizzare le eccellenze regionali (il programma su www.terroirmarche.com).

Un ricco programma
Nei due giorni, dalle 11 alle 19 all’interno agli Antichi Forni (ingresso 12 euro) si potranno incontrare, degustare e acquistare più di 150 vini degli oltre 20 produttori italiani e stranieri presenti, mentre il Teatro della Società Filarmonico Drammatica ospiterà i cinque appuntamenti dedicati alla degustazioni guidate da alcuni dei circa 30 tra esperti e giornalisti nazionali e internazionali che parteciperanno all’evento per raccontare della loro esperienza, dalla tedesca Veronika Crecelius a Giampaolo Gravina, dall’anglo-olandese Simon Woolf ad Alessio Pietrobattista, fino ad Armando Castagno e Monica Coluccia: il Rosso Conero (oggi ore 11), i Pecorini del Piceno in verticale (oggi ore 15), la Borgogna (domani ore 11), i Verdicchi di Jesi e di Matelica (domani ore 15), mentre altri vitigni locali minori sono protagonisti di un’originale degustazione alla scoperta del rapporto tra vino e opere d’arte (oggi ore 17).



Produttori rigorosi
«I produttori di Terroir Marche hanno in comune la pratica rigorosa di una viticoltura biologica e un approccio etico all’attività agricola - spiega il presidente del Consorzio Alessandro Bonci - dunque siamo sostanzialmente artigiani che hanno a cuore la tutela e la valorizzazione dell’ambiente e della cultura che da sempre contraddistinguono la nostra regione, ed è per questo che uno dei leit motiv del Festival è lo stretto legame altre forme artistiche, da sempre protagoniste delle nostre iniziative». Proprio ieri sera due eventi collaterali hanno dato il via al lungo weekend maceratese, prima l’inaugurazione della mostra fotografica “Le Marche di Dondero” (aperta fino al 2 luglio a Palazzo Buonaccorsi); poi, la presentazione del libro “I sapori del vino. Percorsi di degustazione per palati indipendenti” scritto da Fabio Pracchia per SlowFood Editore. Sempre in tema, questa sera è in programma il concerto di Francesco Pìu organizzato con il San Severino Blues Festival che da decenni promuove la cultura musicale nel territorio marchigiano. A completare il quadro di valorizzazione a tutto tondo delle produzioni locali, la possibilità per tutti di degustare le specialità gastronomiche preparate con prodotti biologici dai “Cuochi di Campagna” rappresentate dagli agriturismi Agra Mater di Colmurano, Rio Chiaro di Treia e Ponterosa di Morrovalle e dal Forno di Matteo di Macerata.

Un’occasione di rilancio
Il vino rappresenta dunque senza dubbio un grande punto di forza per il rilancio del territorio colpito dal sisma, sia dal punto di vista economico a traino per le altre produzioni agroalimentari, sia da quello turistico: se da un lato infatti la viticoltura interessa circa 14mila aziende per una superficie complessiva di 17mila ettari e una produzione totale di 980mila ettolitri di cui il 60% è trasformato in vini a denominazione controllata, il 35% in igt e il 5% in vino da tavola, da circa 350 aziende che portano sui mercati una loro etichetta per un fatturato complessivo di 140 milioni di euro, dall’altro lato va sottolineato che oltre un terzo dei ricavi arriva dalle esportazioni che vedono negli Stati Uniti d’America, Giappone, Canada, seguiti dai paesi europei più vicini come Germania, Norvegia, Gran Bretagna, Belgio e Olanda. Sono i mercati che dimostrano maggiore apprezzamento per i nostri vini e nei quali crescono costantemente i consumatori che desiderano conoscere da vicino i luoghi di produzione e vivere un’esperienza unica nei territori rurali, soprattutto quelli nei quali si pratica una vitivinicoltura nel rispetto dell’ambiente e della salute. Punta di diamante resta sempre il Verdicchio, ma ora si parla molto di Pecorino e Passerina senza dimenticare Rosso Conero e Rosso Piceno, e ancora i bianchi e rossi Esino e Offida che sarà possibile scoprire nelle diverse annate tra i vicoli e i luoghi più caratteristici di Macerata.

Scelti per voi
© RIPRODUZIONE RISERVATA