Tanta roba per un ragazzo che già sforna accostamenti molto stimolanti, nel rispetto del comandamento light. «Di base mi ispiro alla nouvelle cuisine - racconta Ferri - che reputo una cucina creativa e di identità perchè io sono molto autodidatta: studio, sperimento e ho l’aiuto della mia brigata». Nella cucina dello Chalet del Brenta, Ferri ha appena ordinato uno dei suoi brainstorming periodici: «Tutti mi devono portare un loro piatto. Sfido la creatività degli altri, non solo la mia. Il lavoro in cucina è pesante, sta allo chef renderlo divertente».
La svolta del 2016
Ascoltare questo piccolo manager fa impressione. «La prima stagione a Madonna di Campiglio è stata dura, lontano da casa per molto. Mi ha scelto lo chef di allora, Filippo Rossi, gli devo molto. Ma io sono uno che non molla e ho la testa dura. Dall’anno seguente ho iniziato a girare tutte le partite della cucina finché la scorsa estate mi ha preso il “brillo” (in dialetto feltresco, il ghiribizzo, ndr). La ricerca degli incroci, del gusto e dell’estetica del piatto. Lì c’è stata svolta: nell’ora di riposo, mi richiudevo in cucina, studiavo, provavo qualsiasi cosa, E oggi mi sveglio con la voglia di lavorare, non capita a tutti». Ferri non sa se chef si nasce o si diventa ma di sicuro ha scoperto il gioiello che si porta dentro. «Mettiamola così: in questo lavoro umiltà e ambizione sono tutto. Noi siamo un quattro stelle, a Campiglio trova da tre stelle fino a 5S. Siamo intermedi ma viviamo positivamente la competitività e con ottimi riscontri».
Il sogno della stella
A proposito di stelle, il suo titolare, il fabrianese Giuseppe Galli, proprio di recente ha pubblicamente tifato per un riconoscimento Michelin: «Sarebbe il mio sogno. Giuseppe devo ringraziarlo: mi ha fatto chef a 21 anni, una bella scommessa». Lui, intanto, continua ad annusare la scia di colleghi stellati: l’anno scorso a fine stagione ha incrociato i fornelli con Diego Rigotti, celebrità locale, una stella Michelin a Molveno. Eppure la parte più bella di Franco è l’incrocio tra follia, poesia ed emozione che ogni tanto lo rapisce: «I migliori piatti da zero mi escono senza ragionamento. Si accende la lampadina, 10 minuti e creo: oggi ho fatto il sandwich con la sarda di lago. Me le hanno portate per sbaglio, le ho guardate di traverso, mi ha preso il brillo e sono partito». Come quando ha messo carne e pesce insieme: «Tonno di coniglio cioè, lavarello, un pesce di lago, e coniglio, servito dentro le scatolette». Il brillo di Franco: è la vita, è tutto qui.
H.
Chalet del Brenta****
A due passi dal centro di Madonna di Campiglio, ha Spa con piscina, sauna, bagno turco e stanza del sale, baby club e sala giochi da 150 mq. Navetta per raggiungere sentieri e cabinovie.
Info www.chaletdelbrenta.com num tel. 0465 443159.
Il menù preferito dello chef Franco Ferri