Jenny, il limite è il cielo: «Datemi
una cloche, sarò la vostra Top gun»

Jenny, il limite è il cielo: «Datemi una cloche, sarò la vostra Top gun»
di Camilla Domenella
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Lunedì 26 Giugno 2017, 16:32
Capelli lunghi e lisci, viso scolpito e due occhi azzurri come il cielo che solca a bordo degli aeroplani che lei stessa manovra. Jenny Fratesi, civitanovese classe ’98, a 19 anni è già una pilota dalle capacità fuori dal comune. Alle spalle, conta numerose ore di volo e il suo futuro è tra le nuvole. Non con la testa però. I piedi infatti li tiene saldamente ancorati a terra. L’estate è ormai esplosa a temperature alta. E lei va al mare? «No, magari! Sto studiando», risponde. Gli esami di maturità sono nel vivo, e lei vuole arrivarci preparata. «Devo finire di scrivere la tesina, e ripassare le altre materie» spiega con la voce incrinata da quella lieve agitazione che precede i passaggi più importanti della vita.
 
Quella tesina sul tema
La tesina però, Jenny la prepara su alianti e velivoli. Non quelli in versione giocattolo, ma quelli veri, da manovrare con mano ferma e casco in testa. Frequenta l’ultimo anno dell’Istituto Tecnico Aeronautico Elia di Ancona. Torrette, una scuola di frontiera. Una marea di ragazzi. Segno questo che la sua idea di diventare la nuova Maverick di Top Gun maturava già da tempo. «La passione per il volo non è nata da un evento particolare» racconta. «Finite le medie, mi sono trovata a dover scegliere, come tutti, una scuola superiore. Ma non sapevo quale! Nessuna mi interessava in modo particolare. Poi ho scoperto che ad Ancona c’era questo Istituto Tecnico Aeronautico. A quel punto mi si è accesa una lampadina: mi ha affascinato subito. Eppure non conoscevo dove fosse la scuola, quali materie venissero insegnate».


 
Decolla invece di atterrare
Temeva un atterraggio brusco, invece è stato un decollo. «In questi anni, la mia passione per il volo si è consolidata ed anzi è cresciuta». Non è figlia d’arte, «È una cosa nuovissima a casa mia, nessuno ha mai fatto il pilota o cose simili», i suoi successi li ha conquistati da sola. Soltanto lo scorso anno è stata selezionata arrivando prima fra centinaia di ragazzi. Ha vinto un soggiorno presso l’Accademia dell’Aeronautica militare, a Guidonia. Non una vacanza, sia chiaro, ma dieci giorni di lezioni di teoria e di pratica, «ci hanno dato anche la divisa e alla fine del corso abbiamo incontrato pure il presidente Mattarella». L’esperienza a Guidonia è stata più che formativa, determinante. «L’Aeronautica militare è arrivata ad Ancona. Il corso ha coinvolto più scuole della città, non soltanto la mia, ma anche altri licei. Bisognava iscriversi: io ho portato questa iscrizione» spiega con semplicità. «Eravamo 351 ragazzi. Ci hanno proposto un corso di tre lezioni teoriche in una settimana, sui principi dell’aerodinamica. Poi abbiamo fatto un test sui contenuti di quelle lezioni teoriche».
 
Superata la prima selezione
Prima selezione, che Jenny ha superato con successo. «I primi 100 accedevano quindi al secondo test». Non teorico stavolta. «Un test di attitudine al volo», ma non da passeggeri. «Il decollo lo hanno fatto fare a noi, e anche qualche virata!» ricorda con entusiasmo ciò che ad altri fa venire le vertigini al solo pensiero. «I primi tre che risultavano da queste prove vincevano l’opportunità di andare a Guidonia nella base dell’aeronautica, io sono arrivata prima». A Guidonia l’esperienza più eccitante. «Dopo le lezioni di teoria, abbiamo fatto 5 voli a testa con un aliante, velivolo senza motore” specifica ai profani. «In aria, ho fatto il giro a 360 gradi, ed è stato bellissimo, la cosa più bella di tutto».
 


Galeotto fu il volo
Su quel volo, Jenny prepara oggi la tesina da presentare alla maturità. «Voglio mettere insieme la mia esperienza con la teoria, sto studiando per esempio come la forza di gravità agisce sul profilo alare». Per il dopo maturità, Jenny Fratesi ha già le idee chiare. «Astronomia e fisica sono le materie che più mi appassionano. Voglio provare il test di ammissione ad ingegneria aerospaziale a Torino. Ma a gennaio tenterò anche l’ammissione all’Accademia aeronautica, e se dovesse andarmi male quest’anno, ritenterò l’anno prossimo». Determinata, la Skywalker marchigiana. Per la testa, niente grilli, solo il casco che indossa quando si appresta a volare. «Nel finesettimana esco con le amiche, e qualche volta andiamo a cena fuori. Non amo truccarmi, e la moda non mi ha mai interessato. Jeans e t-shirt bastano e avanzano». Jenny sa cosa vuol dire fare sacrifici. Ogni giorno Jenny si sposta da Civitanova ad Ancona per frequentare le lezioni. «Mi alzo prestissimo la mattina, e torno a casa tardi, alle 2 e mezza del pomeriggio. Poi studio». Per ora ad Ancona ci arriva «in macchina, col treno o con la corriera. In aereo?». Sorride. «No, ancora no». 
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