Sofia Pizzichini: «Io, una scimmietta
innamorata del circo. E della panna cotta»

Sofia Pizzichini, circense dei Mercenari d'Oriente. E' di Montemarciano
Sofia Pizzichini, circense dei Mercenari d'Oriente. E' di Montemarciano
di Talita Frezzi
5 Minuti di Lettura
Domenica 25 Febbraio 2018, 17:04
Lei, che le ciliegie non le rapisce dal cesto ma se le va a prendere direttamente dal ramo, arrampicandosi come una scimmietta. Lei che ama giocare col fuoco, lanciandosi dentro cerchi infuocati. Lei che le piramidi d’Egitto le rifà sulle spalle dei suoi amici e che danza solo dall’alto, sospesa a più di due metri. Lei che la dieta non sa neanche cosa sia, perché quando ha fame, ha fame forte e divora di tutto, dal mais tostato ai piatti giapponesi fino alla carne con la voracità di un piccolo drago. Lei che ci mette ore a truccarsi, perché eyeliner e ombretto sono ultrafemminili, ma poi niente gonne o tacco 12 perché se si deve arrampicare non è libera di farlo. Lei che...Sofia Pizzichini da ormai un paio d’anni è una delle stelle circensi del gruppo Mercenari d’Oriente. 

Incontro di contraddizioni. 
Minuta come uno scricciolo, ma forte come l’acciaio. E soprattutto libera, selvaggia. Tanto che fin da piccolissima decide che la grazia della ginnastica artistica non le basta, non riesce a darle quel senso di completa libertà che cerca: prova l’Acrosport, una ginnastica di tipo acrobatico che prevede la combinazione di movimenti, elementi coreografici, elementi di acrobatica e un preciso lavoro posturale. «Hai presente le piramidi umane? Quelle che costruisci mettendo l’uno sopra l’altro dei corpi e poi li lanci? Ecco, io faccio quello e mi diverto da matti», racconta. In Italia pochissime associazioni sportive praticano questa disciplina, sono appena otto. Sofia si iscrive all’Ads Ginnastica Artistica di Chiaravalle. La scintilla scocca alla festa del suo 18esimo compleanno. Gli amici le regalano le emozioni del fuoco, delle acrobazie, del brivido della giocoleria, la fantasia di un mondo eccezionale. I colori di un grande circo moderno. «È stata una cosa bellissima, mi sono buttata e alla fine i Mercenari d’Oriente mi hanno chiesto di unirmi al gruppo. E lì è iniziata la mia vita da circense». Un crescendo di esperienze. Spettacoli di giocoleria bianca o col fuoco, di verticalismo, danza aerea con i tessuti, arrampicata con i teli, acrobazie con i cerchi e pole dance, parkour.

La paura
«Certo che ho paura, o almeno ce l’ho solo durante le prove, quando metto in pratica cose nuove mai fatte, esercizi più rischiosi. Ho avuto paura di cadere nel vuoto, più di una volta, ma poi durante gli spettacoli superi tutto e pensi solo a divertirti. Il circo è un mondo a parte, è bello farne parte, ti fa sentire di più te stessa con libertà, fantasia. Per me è stato subito amore. Un amore così forte che... mi piacerebbe portare l’ambito circense anche nelle scuole, abbinato alla ginnastica. È un modo di esprimersi in libertà, aiuta i ragazzi a superare le proprie paure e tirare fuori la propria personalità, insomma li aiuta a crescere». 

Lo spettacolo del circo
Colori, musiche, brividi e rischio. Emozione e libertà. Il circo è tutto questo, un grande show dove liberi la tua voglia di vita e la trasformi in acrobazie, in volteggi, in emozione. «Mi sono innamorata di questo mondo, dove sembra tutto finto, patinato, costruito, invece è molto molto vero, anzi mi affascina proprio la sua spontaneità, la libertà di espressione di ciascuno, il modo sempre diverso di potersi esprimere. Nasco atleta, ma vivo da circense». E accanto a lustrini, paillettes, colori e costumi, c’è il trucco con cui Sofia riesce a esprimere la sua femminilità ma anche tutta la forza del suo personaggio. «Sono una scimmietta, mi arrampico ovunque perché anche se adesso vivo a Montemarciano, da piccola sono cresciuta nella fattoria dei miei nonni a Cingoli, in mezzo a tanti animali, in modo selvaggio...». «Crescendo - continua e spiega - ho imparato ad apprezzare il mio lato femminile, che esprimo anche attraverso il trucco. Mi piace molto disegnare e mi sbizzarrisco con i trucchi di scena, che curo da sola. Esalto molto gli occhi con linee avvolgenti, ondulate e armoniche, se si tratta di uno spettacolo di danza aerea che deve mostrare l’eleganza; mentre uso colori e tratti più marcati, con saette e ramificazioni se è uno spettacolo di forza, una piramide umana o giocoleria col fuoco, perché il trucco deve ispirare una danza feroce, un personaggio combattivo. Ma sono sempre io, forse si esalta una parte di me». 
Amore condiviso
Il grande amore per l’arte circense arriva poco prima del colpo di fulmine per Francesco, atleta del parkour e suo partner nella vita e nello spettacolo. Una love story che va avanti da dieci mesi senza salti che non siano programmati e di cui Sofia è particolarmente entusiasta. Le brillano gli occhi, vispi e lucidi, di un’emozione diversa. «Lui faceva parkour, io acrosport. È stato un incontro di anime, un parlare lo stesso linguaggio - ci confida - finché non gli ho chiesto di entrare anche lui nella compagnia dei Mercenari d’Oriente per mettere a disposizione il suo talento e farlo diventare spettacolo. Così adesso siamo insieme anche in scena e ci metto il doppio della carica...bello!». A vederla volteggiare in aria si ha l’impressione di una libellula aggraziata, una farfalla, un insetto delicatissimo, quasi fragile, ripiegato su se stesso, agitato da un soffio di vento, che rischia di spezzarsi da un momento all’altro. Poi apre le braccia e in quel momento ti rendi conto di quanto è forte. Non sono ali di farfalla, ma rami forti protesi al cielo indomiti del vento e dei temporali, quelle braccia capaci di farla arrampicare, trattenere a corde o attrezzi sospesi. E la silhouette disegna una natura di simpatico draghetto vorace, più resistente di quanto si pensi. «Tanto esercizio comporta tanta fame - ironizza Sofia, che racconta di aver sempre avuto un bellissimo rapporto col cibo - per i miei compagni sono un “piccolo drago di comodo”, questo è il mio soprannome, perché mi siedo e mangio. Tutto. Il cibo è uno delle cose più belle della vita, va gustato».

Il punto debole e dolce
«Mai fatto diete - confessa Sofia sorridendo - in vita mia, adoro i dolci, vivrei di pannacotta. Ma anche di mais tostato e di carne, buona la carne, sono decisamente carnivora! E poi il cibo giapponese...fantastico. Nasco atleta, per questo devo nutrirmi, non posso fare la dieta». E se a tavola è un draghetto incapace di tirarsi indietro se la invitano a cena, Sofia nel quotidiano sa essere molto aggraziata con un bel top o un jeans aderente. «Mi piace vestire in modo sensuale, far emergere il mio lato femminile. Ma non porto tacchi a spillo (solo quelli larghi) né tantomeno gonne, mi fanno sentire troppo esposta, poi se devo arrampicarmi sugli alberi come faccio?». 
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