Si sprigiona l'aroma del Formaggio di fossa
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tra carbonara di pesce e bernese all'alchermes

Lunedì 27 Novembre 2023, 08:56 | 2 Minuti di Lettura

Mastrocasareccio, confetture e sottoli da favola: dall'ananas al pepe rosa allo strudel all’anisetta

Come rendere le cipolle digeribili? Dopo averle tagliate, bisogna lavarle due volte con acqua gelata. Questo è solo uno dei tanti piccoli segreti che Fabio Marcantoni e sua moglie Simona Montozzi utilizzano per preparare un classico dei sottolio “zucchine con cipolle”. Ma insieme ai classici come la giardiniera di verdure, i carciofini e i peperoni in agrodolce, tra i sottolio ci sono alcune ricette meno convenzionali come il topinambur speziato e i cachi. Ma gli abbinamenti più innovativi li troviamo nel catalogo delle confetture Mastrocasareccio: ananas al pepe rosa con gin, fichi con anisetta, zucchine al vino cotto, pomodori al Varnelli, cipolle al Varnelli e strudel alle mele con anisetta. «Siamo partiti con l’idea di produrre confetture e sottolio di alta qualità. Come in passato facevano le nostre nonne. Tutto fatto a mano affinché il loro assaggio possa ricordare i sapori di una volta, quelli sinceri e autentici della campagna» afferma Fabio. L’azienda Mastrocasareccio di Monte Urano è figlia della pandemia. Il progetto era pronto da tempo ma non era mai stato avviato. Quando è arrivata la pandemia, sfruttando il tempo libero a disposizione, la coppia monturanese ha cominciato pian piano ad allestire il laboratorio. Era la fine del 2000. Fabio e Simona hanno messo a punto e organizzato l’azienda e a gennaio 2021 hanno lanciato in commercio i loro prodotti. E hanno poi iniziato a proporre i vasetti sottolio e le confetture ai negozi del territorio. E a vendere direttamente al consumatore finale partecipando agli eventi e ai mercatini di settore. Da qui l’aumento delle vendite che sono cresciute a tal punto che oggi occorre costantemente adeguare la produzione. Ma il procedimento non cambia. La preparazione è quella casalinga, con le verdure tagliate a mano, così come la frutta e gli altri ingredienti. «L’unica differenza con il metodo di una volta è che ne prepari 20-25 chilogrammi. Semmai la difficoltà sta nel fatto che, in base alla loro stagionalità, alcune materie prime sono disponibili solo per pochi giorni. E in questo breve lasso di tempo ti devi far trovare pronto per la produzione» spiega Fabio. Mastrocasareccio privilegia l’utilizzo di materie prime locali che vengono esaltate da liquori tipici marchigiani come la vernaccia, abbinata alle prugne, l’anisetta e il Varnelli. «Cerchiamo di far capire con l’assaggio del prodotto perché Mastrocasareccio potrebbe costare di più di altre marche», afferma Fabio Marcantoni, che punta a consolidare la clientela nazionale (sia il negoziante sia il privato) e a strutturare ulteriormente la produzione. Oltre a mettere a punto qualche altro sorprendente abbinamento.

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