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Giovedì 17 Agosto 2023, 16:46 - Ultimo aggiornamento: 16:50 | 3 Minuti di Lettura
La bottega di Michele, il forno con tipicità che conquista i gourmet

Prendete la terra, l’amore, il terremoto e mescolateli seguendo una antica ricetta. Aggiungete il lievito madre di 85 anni, un pizzico di Covid e otterrete la storia della Bottega di Michele. Che da forno nato nel 2007 a Collina di Montemonaco si è trasferito a Marina di Altidona, diventando un punto di riferimento regionale per chi predilige mangiare sano e naturale.

I protagonisti

Di questa storia sono protagonisti Emanuele Michilli, che ha ereditato la passione della panificazione dalla sua famiglia, e Daniela Pellicelli, nipote di Michele Petrelli Brunati colui che nel 1955 fondò l’azienda agricola Michele. Nel 2007 i due giovani ebbero l’idea di trasformare il raccolto dei terreni in prodotti da forno, realizzati secondo procedimenti e ricette antiche, portate alla luce grazie alla collaborazione delle anziane casalinghe del luogo. A Collina, alle pendici del Monte Sibilla, il forno diventa presto un punto ristoro per gli amanti della montagna. Fino a quando, nell’ottobre 2016, non arriva il terremoto. Laboratorio intatto, punto vendita danneggiato ma abitazione inagibile. «La sera stessa del 30 ottobre ho telefonato a una cliente di Pedaso che ha ospitato la mia famiglia e quella di mia suocera per 15 giorni», racconta Emanuele. «Il giorno dopo - prosegue - ho preso informazioni per i locali che mi ospitano attualmente. Abbiamo impiegato un anno per ristrutturarli e il 12 novembre 2017 abbiamo aperto la nuova Bottega di Michele».

La decisione

La scelta di approdare lungo la costa, tra Porto San Giorgio e Pedaso, non è stata casuale. Marina di Altidona è al centro del mondo della Bottega (che consegna i suoi prodotti da Ancona a Pescara) e si trova ad un’ora di auto da Montemonaco. «Non voglio abbandonare la montagna e le mie origini. Conservo un casolare che vorrei presto trasformare in un forno con qualche alloggio a disposizione» osserva lo stesso Emanuele. La Bottega di Michele ha la filiera controllata. Il grano proveniente dall’Alto Maceratese diventa farina all’antico Molino Silvestri di Torgiano (Perugia). Che nel laboratorio marchigiano, viene unita con il lievito madre di 85 anni, che Michele cura e rinnova costantemente. La cottura finale avviene con un forno a legna diretto alimentato da legname di scarto. I fumi del forno passano all’interno di un abbattitore ad acqua prima di essere immessi nell’aria. Nel 2020, viene inaugurata la sala ristorazione. Appena in tempo per restare chiusa causa pandemia. Passata anche questa avversità, con la supervisione di Maria, la madre di Daniela, la coppia arrivata al mare dalla montagna riprende con determinazione i suoi progetti.

Il punto vendita

Oggi la Bottega di Michele è anche un punto vendita di prodotti di piccole aziende agricole marchigiane naturali, propone colazioni, brunch e, nel pomeriggio, degustazioni di prodotti delle aziende partner. Ed è anche un luogo di eventi con i quali le aziende agricole si fanno conoscere. E in autunno ospiterà i corsi di lievitazione. Il tutto all’insegna del mangiare bene e sano. Filosofia che alimenta la clientela della Bottega di Michele. «Dal 2007 ad oggi le persone sono più attente all’alimentazione. È cresciuta la consapevolezza del prodotto naturale mentre è un po’ scesa la fiducia nel prodotto bio», conclude Emanuele.

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