FANO - Daspo urbano nei confronti dei cinque giovani denunciati alla Procura della Repubblica per lesioni aggravate in concorso ai danni di un diciottenne fanese. Il provvedimento è stato disposto dal questore Raffaele Clemente ed è stato eseguito dai carabinieri della stazione locale, che hanno indagato sul pestaggio notturno avvenuto al Lido di Fano durante la seconda decade del giugno scorso.
Per 3 avviso orale
A tre dei cinque giovani è stato inoltre comunicato un avviso orale. È una misura preventiva che stigmatizza la pericolosità sociale e che invita chi ne è raggiunto a rispettare la legge, pena l’applicazione di misure più severe in caso di ulteriori problemi. Intanto, per un anno e mezzo, i cinque giovani fra 18 e 23 anni non potranno accedere a pubblici esercizi e locali di pubblico intrattenimento a Fano. Il divieto vale per tutti i giorni della settimana, a partire dalle 18 e fino alla chiusura. Durante la stessa fascia oraria i cinque giovani dovranno evitare di sostare nelle immediate vicinanze dei locali e nelle relative aree di parcheggio. Violare tali divieti previsti dal Daspo urbano è un reato, punibile con l’arresto da sei mesi a due anni. I provvedimenti disposti dal questore erano dunque attesi già da quando i carabinieri della stazione fanese, comandati dal luogotenente carica speciale Mario Facciolla, avevano concluso le indagini su un episodio che ha suscitato molto scalpore in città proprio per l’estrema violenza. I fatti risalgono alla notte del 19 giugno scorso, quando un diciottenne, che stava trascorrendo una serata in compagnia di amici, è stato circondato da un numeroso gruppo di suoi coetanei e percosso con pugni e calci per motivi inconsistenti: «Hai calpestato la sigaretta che mi è caduta a terra». Secondo i carabinieri una scusa per attaccare briga e menare le mani. Il diciottenne è tornato a casa dolorante e ferito. Dopo un paio di giorni è stato costretto a recarsi in pronto soccorso, all’ospedale Santa Croce, perché le lesioni non accennavano a migliorare ed è stato quindi necessario ricorrere alle cure mediche. Le indagini sono iniziate a quel punto e i carabinieri sono pian piano riusciti a identificare i cinque giovani, tre di origini africane e due di natali albanesi, ricorrendo a filmati di video-sorveglianza e testimonianze. Non si è trattato di un lavoro semplice. Risulta infatti che un componente del gruppo non abbia dimora fissa, mentre il resto della combriccola risiede in Comuni vicini a Fano: d’estate un paio di ragazzi tendono a dormire in spiaggia.
I controlli
Ora che si approssima il Ferragosto, il comando provinciale dell’Arma ha disposto di intensificare i controlli, soprattutto per quanto riguarda spaccio di droga e guida pericolosa.