Palio dei Comuni, tra campanili, turismo e parata di Vip. Ma occhio a Gualdo Tadino che cerca il terzo "sgarbo" alle Marche

Palio dei Comuni, tra campanili, turismo e parata di Vip. Ma occhio a Gualdo Tadino che cerca il terzo "sgarbo" alle Marche
Palio dei Comuni, tra campanili, turismo e parata di Vip. Ma occhio a Gualdo Tadino che cerca il terzo "sgarbo" alle Marche
di Domenico Ciarrocchi
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Sabato 11 Novembre 2023, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 07:46

MONTEGIORGIO - «Stavolta vinciamo noi». Nel Fermano novembre non è il mese delle castagne: è il mese del Palio dei Comuni. La sfida compie 35 anni e si celebra domani pomeriggio all’ippodromo San Paolo, a Piane di Montegiorgio. Si sfidano 24 Comuni con altrettanti cavalli al via, suddivisi in 3 batterie da 8. Poi la finale fra i migliori 12. La gara è molto sentita, fra la classica rivalità di campanile e la voglia di promuovere il territorio.

L’abbinamento

I Comuni più attrezzati (e ricchi) si muovono per tempo attraverso battaglieri comitati che scelgono il cavallo migliore senza ricorrere al sorteggio, effettuato due sere fa per completare la griglia di partenza.

E stasera i ristoranti traboccheranno di appassionati per la Cena della giubba. In pista c’è il gotha del trotto, con cavalli sulla breccia, da Always Ek, che corre per Fermo, a Blackflash Bar per Gualdo Tadino. E poi Akela Pal Ferm per i padroni di casa, Jimmy Ferro per Civitanova, Carlomagno d’Esi per Jesi e Zanon Gio per Monte Urano.

Idem i driver, pronti a sfidarsi sulla pista che ospita il campionato nazionale dei guidatori trotto. Sul sulky i grandi nomi del panorama nazionale, da Alessandro Gocciadoro a Enrico Bellei. Tutto è nato nel 1989, quasi per gioco, con l’insana voglia della famiglia Mattii, che ha fatto nascere l’ippodromo, di far rivivere i fasti degli antichi tornei cavallereschi. La svolta nel 1993, con la partecipazione dei campioni svedesi grazie ai quali la corsa conquistò una ribalta senza confini. Simbolo di quella terra che (forse) non c’è più, in fabbrica dal lunedì al venerdì, dietro alle sue scarpe e ai suoi cappelli, e poi pronta a godersi i soldi nel fine settimana.

Il passato

Scommesse sui cavalli, Bmw e Mercedes parcheggiate davanti all’ippodromo. E beffe e sberleffi, nella speranza che la piccola e umbra Gualdo Tadino non guasti di nuovo la festa ai marchigiani doc, andando a vincere per la terza volta consecutiva dopo i sigilli del 2021 e 2022.

Le Marche sono ben rappresentate, ci sono anche i Comuni capoluogo di Ancona, Ascoli, Fermo e Macerata, non mancano presenze da Umbria, Lazio e Abruzzo. Il parterre è degno di nota: oltre a sindaci e assessori, la campionessa di fioretto Elisa Di Francisca, portacolori della sua Jesi che debutta nella sfida, la showgirl Natasha Stefanenko, portata a vivere per amore nella vicina Sant’Elpidio a Mare, e la cantante lirica Julia Burdulì, pronta a eseguire l’Inno di Mameli. «Una grande emozione - commenta Alessia Mattii - ospitare questo evento che ormai ha una portata internazionale». E in pista l’incognita sui driver, che possono correre anche in batterie diverse e affidare il loro cavallo a un altro guidatore per la finale.

L’obiettivo

Ma, attenzione: in ballo c’è anche e soprattutto la promozione del territorio, fra l’altro in quell’area delle Marche ferita dal terremoto del 2016. Prima dell’ingresso in pista (le manifestazioni legate al Palio partiranno alle 13.45), alle 12 ci sarà un’importante tavola rotonda sul rilancio turistico ed economico delle Marche con numerosi sindaci e amministratori del territorio, rappresentanti della politica che conta: sarà presieduta dal commissario alla Ricostruzione Guido Castelli. Un confronto ad ampio raggio per fare il punto sui progetti di rilancio del territorio, con i 24 Comuni pronti a mettere in vetrina le loro bellezze: le Marche, Palio o no, vogliono tornare a vincere.

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