Ferrovia Adriatica, ci sono 100 milioni per studiare l’arretramento anche nel sud delle Marche

Ferrovia Adriatica, ci sono 100 milioni per studiare l’arretramento anche nel sud delle Marche
Ferrovia Adriatica, ci sono 100 milioni per studiare l’arretramento anche nel sud delle Marche
di Martina Marinangeli
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Lunedì 5 Settembre 2022, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 15:28

ANCONA - Definirlo il binario dei veleni, a questo punto, sembra riduttivo. Ogni volta che si fa anche solo un accenno all’arretramento della ferrovia Adriatica, si scatena un vespaio di polemiche con strascichi che vanno avanti per giorni. Le posizioni si polarizzano e le divergenze politiche - peraltro durante una campagna elettorale tra le più calde che si ricordino - non aiutano a riportare la calma.

L’annuncio del ministro alle Infrastrutture Enrico Giovannini sulla prosecuzione del bypass di Pesaro fino a Fano (con possibilità di arrivare fino a Falconara, ma per questo tratto non ci sono ancora le risorse) è stato accolto, contemporaneamente, dall’ovvia esultanza del nord delle Marche e dall’altrettanto scontata ira dei sindaci dei Comuni da Falconara in giù, che si sono senti tagliati fuori.

La Regione è intervenuta facendo sapere che, se non ci sarà una proposta progettuale di arretramento lungo l’intero territorio regionale - e che preveda la risoluzione delle criticità presenti - non darà l’intesa. 


Lo studio di fattibilità


Ma dagli uffici romani, documentazione alla mano, fanno notare come, da un punto di vista tecnico, le cose siano molto più nitide di quanto non sembrino. Innanzitutto, fanno sapere che il progetto non passa per la Conferenza unificata, dunque l’intesa della Regione non sarebbe vincolante. Negli scorsi mesi è stata chiesta ed ottenuta un’intesa per le vie brevi ai governatori delle Regioni coinvolte dal progetto. Ma si è trattato più che altro di un atto di buona creanza da parte del ministero, che ha voluto condividere il piano di arretramento con i territori. Passando poi agli aspetti più concreti, nelle 46 pagine di allegato tecnico di Rfi sulla linea Adriatica Bologna-Lecce, viene messo nero su bianco come, «nell’ambito del Progetto di fattibilità tecnico-economica, verranno anche studiati gli interventi richiesti dalle regioni Marche e Abruzzo relativi agli ulteriori bypass, rispettivamente, nel tratto centro sud delle Marche e nel nodo di Pescara. Nelle zone di particolare pregio naturalistico, paesaggistico, culturale e turistico-spirituale, il progetto prevederà soluzioni di tracciato ipogee». Alla voce spese, viene previsto un costo di 100 milioni di euro per la progettazione dello spostamento dell’intero binario che corre lungo tutta la costa affacciata sull’Adriatico. Poi, come ovvio, la realizzazione degli interventi procederebbe per stralci, dando priorità ai lotti con progettazione ad uno stadio avanzato come nel caso di Pesaro.

L'altra condizione

L’altra conditio sine qua non posta da Palazzo Raffaello per concedere l’intesa al progetto è l’inserimento, già in questa fase progettuale, della nuova linea ferroviaria fino a sud di Marotta. Ma su questo aspetto si sono resi necessari ulteriori approfondimenti: Rfi non la riterrebbe una soluzione percorribile, dal momento che le criticità tecniche) come la presenza del casello autostradale e di un supermercato in quell’area) supererebbero i benefici. Tuttavia, nel documento, viene sottolineato come «sarà approfonditamente valutata, nella successiva fase progettuale, la realizzazione dell’interconnessione a sud di Marotta, tenendo conto della possibile attrazione della nuova stazione, nonché interferenze generate sui territori attraversati, fortemente antropizzati». Una valutazione che rinvia ad un secondo tempo l’arretramento di questo tratto e che non viene condivisa dalla Regione. Alla saga si aggiunge così un nuovo capitolo. To be continued?

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