Montefortino dà l'addio a padre Saverio, il frate amato dai giovani. Accusato ingiustamente, finì anche in carcere

Montefortino dà l'addio a padre Saverio, il frate amato dai giovani. Accusato ingiustamente, finì anche in carcere
Montefortino dà l'addio a padre Saverio, il frate amato dai giovani. Accusato ingiustamente, finì anche in carcere
di Francesco Massi
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Venerdì 20 Ottobre 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 12:27

MONTEFORTINO - A volte, per quanto si possano cercare le più belle e significative, è difficile trovare le parole giuste per descrivere una persona. Tale è la sua grandezza. Quella vera, autentica, vestita di una umiltà luminosa, di semplicità profonda e intelligente, spogliata di ogni fatuo orpello, nella sua massima purezza di essere umano e testimone di fede. Tutto sembra non abbastanza per descrivere padre Saverio Santini, scomparso a 95 anni.


L’ospedale

Si è spento presso l’ospedale di Macerata, visto che era ospite di una struttura protetta dei frati cappuccini della città.

Nato a Corinaldo nel 1928, è stato ordinato presbitero a Loreto il 13 marzo 1954. Ha esercitato il suo ministero sacerdotale ad Ascoli, dove era molto conosciuto, per ben 30 anni, dove è stato anche cappellano del carcere di massima sicurezza di Marino del Tronto, e nel Santuario della Madonna dell’Ambro per i restanti 35, ricoprendo qui, per 6 anni, anche il ruolo di rettore.

Il ruolo

Un punto di riferimento, nel Santuario, per migliaia di persone provenienti da tante località, anche lontane. Tantissimi i giovani che hanno cercato in lui accoglienza, comprensione, empatia, chiarezza e indicazioni sulle vie giuste da prendere quando i dubbi affollano la coscienza. Conforto per le pene che ognuno si trova ad affrontare.

L’impegno

Il suo confessionale è stato sempre affollatissimo. E lui era sempre lì, disponibile ad accogliere con dolcezza angelica. Una storica colonna portante spirituale del Santuario Mariano dei Sibillini. “Ama il prossimo tuo come te stesso”: è il comandamento di fondo che ha lasciato Gesù. Lui, padre Saverio, esile ed umile cappuccino dagli occhi luminosi e dal sorriso come un abbraccio, lo ha sempre incarnato al massimo con la sua vita ed il suo apostolato. Ha creato, negli anni, una scia infinita di amore dietro di sé. Molto conosciuto, spesso ricorrevano a lui per un consiglio, per una parola buona, persone comuni ma anche personaggi che ricoprivano incarichi di responsabilità in tutti i settori. L’ultimo ritorno al Santuario risale al 2019, per festeggiare i 65 anni di sacerdozio. Un record. Ma nel passato di padre Saverio una parentesi di profondissima sofferenza a causa di vicende avverse, sulle quali aveva scritto anche un libro.

L’accusa

Quando era cappellano nel carcere di massima sicurezza di Marino del Tronto era stato accusato ingiustamente da un pentito di camorra di approfittare del suo ruolo per alcuni traffici all’interno della struttura penitenziaria. Erano gli anni in cui finì in carcere, per le stesse accuse, anche il presentatore tv Enzo Tortora. Il frate subì la stessa e ingiusta sorte e anni fa era stato ricevuto anche da Papa Francesco, al quale aveva regalato anche un libro su quanto era avvenuto e sulle sue riflessioni su questa incredibile vicenda. «Laddove c’è una croce ingiusta c’è la firma di Dio perché ci ama – ha commentato l’attuale rettore dell’Ambro padre Gianfranco Priori - e padre Saverio ha saputo far tesoro del suo dolore trasformandolo in immenso bene». I funerali si terranno domani mattina alle 11 al convento dei Cappuccini di Ascoli, poi verrà sepolto nel cimitero di Ascoli.

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