OSIMO «Altro che omertoso, io ho detto tutto su quella vicenda. Ho aiutato a fare giustizia, perché quelle parole diffamatorie nei miei confronti?». Se lo è chiesto anche ieri in tribunale Fabio Radicioni, dirigente dell’Istituto comprensivo Giulio Cesare di Osimo e parte civile nel processo per diffamazione incardinato contro due utenti Facebook, autrici - stando alla procura - dei commenti finiti al centro del dibattimento che ieri si è aperto davanti al giudice Tiziana Fancello.
Il contesto
Le frasi considerate diffamatorie da Radicioni risalgono al 31 maggio del 2018.
Le due imputate, legate da un rapporto di conoscenza con l’autrice del post social e mamme anche loro, avevano commentato: «Complimenti preside, complimenti maestre, omertosi vili e complici. La ruota gira, l’anima e la coscienza sussurrano, urlano». E ancora: «Complimenti preside e maestre e genitori omertosi, vili, codardi». Un altro commento finito nel mirino della procura: «Provo tanta rabbia verso queste pseudo maestre i cui nomi secondo me dovrebbero essere resi noti ma soprattutto verso tutti coloro, preside per primo, che non hanno denunciato ma hanno permesso ai bambini di sopportare tutto questo». Parola, in aula, al preside, parte civile con l’avvocato Antonio Osimani: «Io neanche aveva Facebook - ha raccontato - mi era stata mandata una foto di quei commenti. Tutti avevano compreso che si riferivano a me e s’è scatenato il finimondo, tanto che nei due anni successivi la scuola ha avuto anche un calo di iscrizioni».
La riflessione
Una riflessione personale: «C’è la convinzione che si possa dire tutto, comprese parole gravissime da persone che non conoscevo. Mi si accusava di aver fatto l’omertoso, ma non è vero, io ho segnalato e detto tutto, ho aiutato a fare giustizia, testimoniando e depositando le mie relazioni in procura e all’Ufficio scolastico». Le imputate sono difese dall’avvocato Fabrizio Naspi, devono ancora essere sentite. La prossima udienza a maggio.