FABRIANO - Un ordine del giorno da trasmettere al Governo, ai parlamentari, alla Regione Marche per sensibilizzare sulla carenza dei medici di base e di pediatri nei territori montani. L’occasione per chiedere nuovi strumenti e incentivi per garantire l’assistenza sui territori, spesso svantaggiati, dell’entroterra. E’ l’iniziativa di Uncem Marche (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), direttore l’ex sindaco di Fabriano, Giancarlo Sagramola.
«Da almeno cinque anni – dichiara - si registra, in tutta Italia, il grave problema del reperimento dei medici di base e dei pediatri, con particolare riferimento ai Comuni piccoli e ancor più accentuato in quelli situati nelle are montane, dove non c’è più un medico di medicina generale.
La missiva arriverà anche ai parlamentari che già dovrebbero conoscere le difficoltà dell’entroterra. «Al Parlamento si chiede di adottare una specifica risoluzione per consentire ai territori di vedere potenziati servizi medici e sociali a vantaggio delle comunità, anche a seguito della Risoluzione sulle aree montane adottata a gennaio 2020» si legge nel documento. Le Regioni vengono sollecitate ad individuare incentivi economici per i medici di base e i pediatri che aprono e mantengono aperti studi nei Comuni montani. Un problema, la carenza di medici, che ha riguardato molto da vicino anche l’Ambito 10 di Fabriano dove a fare le spese è stato il Comune di Serra San Quirico, due anni fa, con la mancanza di un pediatra e di conseguenza il disagio delle famiglie di doversi spostare fino a Fabriano, per qualsiasi cosa, già dal 2020.
Un disservizio che sta a cuore ad Uncem. «La conseguenza più grave e paradossale rilevata da circa due anni – si legge in una nota - è l’acclarata carenza di figure professionali in campo medico e nell’area sanitaria in genere, generata dagli effetti di oltre 20 anni di restrizioni di accesso e dall’insufficiente dotazione di risorse per le borse di studio per le specializzazioni». Tutto questo diventerà ancora più drammatico in territori montani o in Comuni con meno di 5.000 abitanti, spesso dimenticati da molti. Uncem ricorda l’esempio della Lombardia che ha attivato specifici incentivi economici per medici e pediatri di base che mantengono aperti studi medici nei Comuni montani come possibile soluzione.