FERMO - Messa, apposizione della corona d’alloro sulla lapide della Resistenza, che si trova in piazza del Popolo, e poi il premio Ada Natali: è stato questo il 25 Aprile di Fermo. Premiata la terza G Montessori dell’Isc Nardi di Porto San Giorgio, che andrà a Roma, alle fosse Ardeatine e in via Tasso. I bambini dell’elementare di Monterubbiano hanno recitato “Il fiore della pace” di Rodari. Alla cerimonia hanno preso parte il prefetto Edoardo D’Alascio, il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, il presidente della Provincia Michele Ortenzi, i presidenti dell’Anpi Fermo, dell’Isml, delle associazioni combattenti e reduci, oltre ai vertici delle forze dell’ordine.
«Il 25 Aprile è una data simbolo – ha detto D’Alascio –: si inserisce nel solco tracciato già tempo prima dalle donne e dagli uomini che con la Resistenza hanno lottato per assicurare la libertà alle generazioni future.
Il ruolo
Ortenzi ha invece sottolineato come il ruolo dei rappresentanti delle istituzioni sia quello di «far sì che il 25 Aprile sia giorno di pacificazione, memoria, ricordo per tutti gli italiani. La ricostruzione morale e civile del nostro paese si è basata sul valore dell’antifascismo». E proprio la Provincia di Fermo, l’anno scorso è stata insignita della medaglia d’oro al merito civile. Lo ha ricordato Paolo Scipioni, presidente provinciale Anpi, annunciando «la ristampa di una pubblicazione con i reduci degli Imi, internati militari italiani. Dei 650mila italiani ben 600 erano della provincia di Fermo». Celebrazioni anche nell’omonima piazza di Porto San Giorgio, il cui sindaco Valerio Vesprini ha parlato di «giorno simbolo di libertà e democrazia».
Omaggio alle vittime della Liberazione, alla presenza di Giunta, rappresentanti del consiglio comunale, autorità civili e militari e diversi cittadini. «Il 25 Aprile – ha detto Vesprini è il giorno in cui ricordiamo il sacrificio di tante donne e uomini che hanno lottato per la liberazione del nostro paese. Questa data ci ricorda che libertà e democrazia sono i valori più alti della nostra Repubblica. Il nostro passato non deve essere dimenticato, ma tramandato alle generazioni future affinché possano capire il valore della pace e della convivenza civile. Oggi, con i tanti venti di guerra che proliferano, quel ricordo deve essere ancora più vivo. Rinnoviamo così il nostro impegno a difendere questi valori, a combattere ogni forma di intolleranza, discriminazione e ingiustizia. Solo così possiamo onorare degnamente il sacrificio di coloro che hanno combattuto per il nostro futuro».
Analoghe cerimonie anche in altri centri. A Sant’Elpidio a Mare, dove erano presenti il consiglio comunale dei ragazzi e tutte le autorità, a Porto Sant’Elpidio, a Montegranaro, dove si è fatta memoria di Enzo Bassi e Angelo Mengoni.