Le voci lineari
Basso, chitarra e batteria: tre voci, lineari come il profilo di un pentagramma di notte, i Crema sono riconoscibili grazie al loro pop nervoso e distratto, che improvvisamente si accende per poi diventare dolcissimo. Si sono avviati proprio nel 2021 sulle strade del mondo per portare la loro musica, senza particolari timori o pregiudizi. «È un album nato sulle canzoni composte tra il 2021 e il 2022», racconta Vittorio Toto Ondedei, «le suonavamo dal vivo e quelle che ci piacevano di più le registravamo. Abbiamo fatto tutto con molta calma, volevamo un lavoro che documentasse bene questi primi due anni dal vivo dei Crema».
Gli antichi abbozzi
È un album che li soddisfa e rappresenta pienamente il loro percorso/trasformazione da Camillas a Crema: «Alcune canzoni sono la conclusione di abbozzi antichi che non erano finiti e in cui c’è ancora Mirko, come Europop, Lepri e Samba Lugano, che avrebbero dovuto entrare nell’album dei Camillas del 2020, altre sono nuovissime ed altre sono state composte nel 2021. Non ci siamo fortunatamente posti alcun problema di eredità da conservare, se non tendere attitudinalmente a seguire (e rendere concreto) il nostro gusto».
La scelta
C’è comunque una scelta netta da parte dei Crema, quella di non suonare le canzoni dei Camillas: «In concerto teniamo solo Dracula, forse la canzone più vicina ai nostri attuali ritmi.
Il filone
Lo stile dei testi segue comunque il filone dell’ironia: «Sono testi ironici e surreali, storie che dipingono mondi di persone un po’ strane. Storie contorte e misteriose che hanno dentro tanti elementi e in questo sì, c’è continuità anche perché da quando i Camillas erano diventati 4, i brani li componevamo insieme». Di Ragazzo, Martedì e Botte esistono anche i video, mentre l’album “fisico” è in programma per la fine della primavera. I Crema hanno già date in giro per l’Italia, da Torino a Bologna, Firenze, Rimini (il 1 maggio) e speriamo al più presto nella loro Pesaro.