Pesaro, video choc su presunti abusi subiti: il figlio adottato accusa i genitori ma per lui arriva la richiesta di condanna per diffamazione

Pesaro, video choc su presunti abusi subiti: il figlio adottato accusa i genitori ma per lui arriva la richiesta di condanna per diffamazione
Pesaro, video choc su presunti abusi subiti: il figlio adottato accusa i genitori ma per lui arriva la richiesta di condanna per diffamazione
di Luigi Benelli
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Martedì 7 Novembre 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 16:28
PESARO Il video choc in cui denunciava i presunti abusi familiari era stato caricato e reso visibile sulle piattaforme social, ieri per quel filmato postato 4 anni fa è arrivata la richieste di condanna del pubblico ministero. Nuovo capitolo del processo per diffamazione aggravata a carico di un 29enne pesarese adottato che aveva accusato i genitori di aver abusato di lui e della sorella ugualmente adottata. Il caso prende le mosse da una storia emersa nel 2019 quando il giovane aveva pubblicato un video su Youtube di circa un’ora e mezza in cui raccontava di abusi e violenze subiti in casa con la sorella dai genitori adottivi.  


La ricostruzione


Di qui la denuncia per diffamazione da parte del padre, noto medico pesarese. La procura aprì un’indagine sui presunti abusi archiviandola per prove inconsistenti. E’ rimasta invece in piedi la denuncia per diffamazione tanto più che in seguito ci sono state anche altre minacce al padre. Nelle scorse udienze in aula è stato mostrato il video ed è stato sentito l’imputato che oggi risiede all’estero, difeso dall’avvocato Giuseppe Romeo. Il giovane ha confermato quanto detto nel video scoppiando in lacrime sottolineando che non poteva tenersi tutto dentro. Un video in cui voleva lanciare un messaggio a sua sorella, di cui non hanno più notizie da anni I genitori erano già stati ascoltati. Ieri il pm ha chiesto la condanna a 1 anno e 3 mesi oltre a 800 euro di multa. L’avvocato del giovane ha sottolineato che quelle parole sarebbero state dettate «dall’ira per quelle speranze di un futuro migliore, disattese dai genitori adottivi». Ha chiesto l’assoluzione per la tenuità del fatto. La sentenza il 27 novembre. Il caso aveva innescato anche un altro processo perché nell’agosto del 2021 il 29enne era tornato in Italia e si era diretto sotto casa del padre per minacciarlo mentre prendeva a calci la cassetta postale. Lo stesso aveva anche aggredito i poliziotti che erano intervenuti chiamati dal padre. Al giovane erano anche state trovate un paio di forbici nello zaino, per le quali non aveva saputo giustificare il motivo, da qui la condanna a 10 mesi. 
 

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