BORGO PACE - È diventata una trappola per lo sparuto gruppo di residenti del borgo di Dese la strada, bianca e dissestata, che li collega al resto del mondo. Una grossa frana, caduta il 12 dicembre, ha fatto precipitare per quasi metà lo sterrato tra Sestino e Monterone, in provincia di Arezzo, con al centro imprigionata la frazione di Borgo Pace, minacciando di isolare gli abitanti, con il blocco delle ambulanze, dei mezzi di soccorso e dei medici di famiglia.
Appena 8 km che ricadono in 4 Comuni differenti, di conseguenza Borgo Pace, Sestino, Carpegna e Belforte all’Isauro si rimpallano le responsabilità di mettere in sicurezza il collegamento minato dalle intemperie, dall’incuria e dal passaggio dei trattori.
Gruppo sparuto
Nel borgo di antichissime origini romane vivono due sole coppie pensionate, di cui gli ottantenni Gabriele e Gina che necessitano di costanti cure mediche. Alessandro è l’unico che lavora. «Non siamo un popolo di votanti - ironizza -. Viviamo tra i monti dove solo questa strada porta sia nell’alta valle del Metauro sia sui percorsi di crinale dell’Alpe della Luna. La frana ha peggiorato la situazione, adesso rischiamo il più completo isolamento». Una sola strada d’accesso percorribile, lo sterrato di 4 km bloccato dalla frana. «Si potrebbe immaginare che sia possibile raggiungere Dese sia da Monterone sia da Sestino. Ma di fatto l’accesso da Monterone, a causa della strada dissestata e del continuo passaggio di mezzi agricoli pesanti, è molto difficoltoso, addirittura impossibile per le auto senza quattro ruote motrici. Non ci resta che Sestino come punto d’accesso. Adesso la carreggiata è ridotta a metà e l’erosione sta proseguendo». Il problema è che la strada, per singoli tratti, ricade in 4 Comuni differenti, cioè Sestino, Carpegna, Borgo Pace e Belforte con il risultato di un «continuo scaricabarile - sottolinea Alessandro -. La parte interessata dalla frana ricade sotto Carpegna. Dopo una telefonata all’ufficio tecnico sono riuscito a strappare un ”daremo un’occhiata”.
Ho inviato quindi un messaggio di posta elettronica certificata. Il Comune dice di non avere i soldi e che possono solo mettere un segnale di senso unico alternato, del tutto inutile perché alla prossima pioggia crolla tutto. Ho provveduto quindi a contattare il dipartimento Infrastrutture, Territorio e Protezione civile della Regione. Se i 4 Comuni non si mettono d’accordo per fare manutenzione insieme, non se ne viene a capo. Ogni volta che si contatta un’amministrazione per supplicare un po’ di breccia è sempre colpa degli altri 3 Comuni che non se ne occupano. Di fatto la nostra unica salvezza è il rally di San Marino, perché dopo viene ripristinato il manto stradale, ma mi sa tanto che di questo passo ce lo possiamo dimenticare».