SAN BENEDETTO - È sceso dall’auto accompagnato dal presidente della regione Marche Francesco Acquaroli ed è stato accompagnato sulla banchina dal sottosegretario al Mef, la sambenedettese Lucia Albano e dal sindaco della città Antonio Spazzafumo: il ministro Francesco Lollobrigida ieri era atteso da pescatori del porto sin dalle 7 del mattino quando è iniziata la protesta.
Le motivazioni
Per l’inaugurazione del Villaggio Coldiretti che si è aperto ieri nella città delle palme, d’estate, per la prima volta in una capitale del turismo e della pesca, la marineria italiana si è riunita per far sentire la propria voce contro le nuove politiche Ue che vogliono vietare la pesca a strascico e tagliare le aree di pesca, favorendo le importazioni dall’estero più pericolose per la salute come dimostra la black list apparecchiata sulla banchina Malfizia per l’occasione in base degli allarmi alimentari scattati nell’ultimo anno. «Sintetico? No grazie”, «Senza pesce dieta mediterranea addio» alcuni degli slogan che hanno accolto il titolare della delega all’agricoltura e alla sovranità alimentare che ha ascoltato sostenendo il comparto.
«Governo Meloni non è disposto a indebolire assetti produttivi italiani - ha subito chiarito il ministro -: il pescatore italiano garantisce qualità, il pesce italiano pescato nel nostro mare è un’eccellenza» facendo capire da che parte sta.
Sul piano internazionale quindi l’intenzione è sollevare questioni che vedono sempre più Stati convergere sull’idea «che la sovranità alimentare europea è sempre più necessaria e che non ci si può affidare, come avvenuto in passato, a filiere instabili: intendiamo garantire la sostenibilità ambientale insieme a quella economica. Questo può avvenire anche attraverso l’innovazione e la ricerca, garantendo mezzi e sostegni per incentivare, ad esempio, l’utilizzo di motori a minor impatto ambientale».