Baroni (Confindustria): «Fotovoltaico, gli incentivi pure alle grandi imprese. Sbrighiamoci, o sarà troppo tardi»

Andrea Baroni, Confidustria Pesaro
Andrea Baroni, Confidustria Pesaro
di Véronique Angeletti
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Mercoledì 8 Maggio 2024, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 11:47

ANCONA Confindustria e Confagricoltura già sono al lavoro sulla nuova formula decisa nell'ultimo Consiglio dei Ministri in materia di energia fotovoltaica. Provvedimento che dice sì all’agrisolare con i pannelli sollevati che consentono le coltivazioni; vieta quelli a terra nelle zone classificate agricole, ma le autorizza nei terreni agricoli a 300 metri dalle autostrade o fra autostrade e ferrovie. Conferma inoltre gli investimenti già pianificati dei progetti che hanno presentato l’istanza e pure tutti quelli previsti dal Pnrr, in particolare per le comunità energetiche.  «Regolamentare gli spazi e le aree per il fotovoltaico era necessario» dichiara Andrea Baroni, direttore di Confindustria Pesaro nonché procuratore del Consorzio Confindustria Energia Adriatica. L’ente consortile, dal 1999, lavora nella vendita ed intermediazione di energia elettrica, di gas metano, ma più di tutto, dà supporto in tema di energia ad oltre 500 imprese marchigiane. «Ma è importante che non sia valutato il sito considerando solo il criterio paesaggistico o del fatto che sia compromesso. Deve tenere conto della capacità nel luogo della rete del distributore».

I distinguo

Spiega che per identificare le zone realmente idonee all’installazione di campi fotovoltaici deve essere presente una rete in grado di recepire la potenza. «Se - osserva - la rete non ha sufficiente capienza Terna o il distributore locale dovrà fare investimenti cospicui e si allungheranno di molto i tempi per le autorizzazioni. Pertanto, ci deve essere una condivisione con i distributori di energia, anche per garantire qualità e stabilità della rete».

Inoltre, Baroni si interroga se il rewamping resta un'opzione fattibile. «Non conosciamo tutti gli estremi della nuova normativa ma auspichiamo che sarà sempre possibile ripotenziare negli stessi luoghi impianti vecchi con pannelli più tecnologici come moduli che inseguono il sole e hanno rese dal 20 al 50% maggiori a parità di potenza e dimensione dell'impianto».

I consigli

Infine, suggerisce nel prossimo bando regionale energia di inserire le grandi industrie - per il momento escluse - tra i beneficiari di incentivi e prevedere finanziamenti anche per le staffe nei parcheggi e lì dove non ci sono aree utilizzate per la logistica. Quindi finanziare coperture di parcheggi che vale anche per il welfare dei dipendenti. «O ancora studiare un sostegno a chi sostituisce un tetto di eternit con pannelli solari». Il che contribuisce a migliorare l’ambiente. Anche Confagricoltura Marche prende atto delle nuove norme. «Siamo orientati – interviene Alessandro Alessandrini, direttore regionale del sindacato agricolo - a sviluppare con l’Università Politecnica delle Marche uno studio per capire come reagiscono le colture arboree in terreni dove è presente l’agrivoltaico, perché ad oggi non abbiamo alcuna evidenza scientifica in tal senso. Ad ogni modo, riteniamo opportuno salvaguardare tutte le situazioni contrattuali già definite, evitando così di creare ulteriore confusione. Senza escludere a priori il fotovoltaico a terra per gli imprenditori agricoli che investono direttamente in piccoli impianti, crediamo comunque che l’agrivoltaico possa rappresentare una opportunità in zone marginali e per chi pratica zootecnia allo stato brado».

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