ANCONA Alcune hanno più di duecento anni, altre meno di trenta, operano nei campi più disparati (informatica, alimentari, trasporti, moda, sartoria, edilizia, arredamento, elettromeccanica, metalmeccanica, artigianato), ma tutte sono accomunate dall’offrire servizi e prodotti di eccellenza, tra tradizione e innovazione. Si tratta delle 15 aziende cui ieri mattina è stato conferito l’Encomio consiliare da parte del presidente del Consiglio regionale delle Marche, Dino Latini.
I risultati
«Questi encomi vogliono testimoniare l’attenzione della comunità marchigiana verso chi, col suo lavoro, ha ottenuto risultati importanti – ha dichiarato Latini -, raggiungendo i mercati internazionali, ma dando sempre la giusta attenzione al territorio, di cui esprime i valori più profondi». A tal proposito diversi imprenditori hanno riferito di aver avuto varie proposte di acquisto da parte di gruppi esteri, ma di non aver mai ceduto alle lusinghe. «Noi riceviamo tanto dal territorio in termini di materiale solido e umano, perciò riteniamo di dover ogni tanto restituire qualcosa – ha detto Gianluca Garofoli dell’omonima azienda di porte e coordinati d’arredo -. Ogni anno accogliamo in azienda 8 mila visitatori facendo formazione e abbiamo donato due scuole. Inoltre abbiamo ricevuto tante proposte di acquisizione, ma non abbiamo mai accettato, perché vogliamo che la nostra azienda resti nelle Marche». Per Mauro Galassi della Sige, queste offerte fanno arricchire gli imprenditori, ma impoveriscono i territori: «Ne ho avute tante, da diversi fondi stranieri, però non le ho mai neanche prese in considerazione, perché le nostre aziende sono un valore che nessuno deve toglierci».
Secondo Marco Zannini, dello Zannini Group, talvolta, per proporsi sui mercati esteri, è necessario delocalizzare la produzione, ma tenendo sempre la testa nelle Marche: «Abbiamo un capannone in Polonia, ma direzione e sviluppo restano a Castelfidardo».