Studenti al cinema per Neve: arrivo a sorpresa a San Severino di Simone Riccioni

Studenti al cinema per Neve: arrivo a sorpresa a San Severino di Simone Riccioni
Studenti al cinema per Neve: arrivo a sorpresa a San Severino di Simone Riccioni
di Luca Marcolini
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Venerdì 26 Aprile 2024, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 15:44

SAN SEVERINO È stato accolto con un’autentica ovazione dai ragazzi del Comprensivo Venturi di San Severino l’attore corridoniano Simone Riccioni che è intervenuto personalmente – non capita tutti i giorni - nella gremitissima sala del cinema San Paolo a fine proiezione del suo Neve per un rapido scambio di battute con gli studenti dell’istituto diretto da Catia Scattolini.

La testimonianza

«Ho avuto l’ispirazione per questo film durante il lockdown – rivela Riccioni -, Abbiamo fatto le riprese in un mese interamente nelle Marche grazie anche a diversi attori della mia scuola di recitazione “Cinema che passione” e dopo sei mesi di post produzione era tutto pronto.

Sono molto contento che circa 30.000 studenti lo abbiano già visto. Al di là della vicenda umana di Neve, che perde la mamma giovanissima ma che ritrova il papà, quella che racconto sul bullismo è anche la mia storia».

Davanti ai ragazzi interessati Riccioni è sceso nel dettaglio. «Sono nato da genitori missionari in Uganda e sono tornato in Italia a sette anni. Mi sentivo strano perché ero accettato in Africa anche se ero diverso, mentre non lo ero in Italia dove pure ero bianco, uguale agli altri. Mi hanno chiamato “mangia banane” e mi hanno detto di tornare nel continente nero, ma sono riuscito a venire fuori da questa situazione grazie anche alla recitazione. Spero che il film vi sia piaciuto e vi abbia insegnato qualcosa».

Il fenomeno

I due agenti che sono intervenuti alla proiezione, in quanto il film è sostenuto dalla polizia di Stato hanno messo in guardia i ragazzi contro il fenomeno del «bullismo e del cyberbullismo che purtroppo è reale» e dall’uso spesso malauguratamente «sconsiderato dei social», invitando il pubblico di alunni a «parlare con genitori ed insegnanti se capita di vivere una storia simile a quella di Neve». Per poterla risolvere e vivere la quotidianità serenamente.

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