PORTO RECANATI Resta acceso il dibattito sul Biciplan a Porto Recanati e ora parte anche la raccolta firme. Mobilitazione che - se non dovesse essere necessaria - potrebbe sfociare in un referendum. I gruppi di minoranza Centrodestra Unito, Porto Recanati 21-26 e Civici per Porto Recanati, si sono incontrati venerdì scorso sulle iniziative da intraprendere dopo l'assemblea cittadina sul Biciplan che si era il 22 marzo.
La posizione
«Abbiamo atteso il periodo pasquale augurandoci anche un eventuale dietrofront volontario da parte dell'amministrazione Michelini - affermano i rappresentanti dei gruppi consiliari - ma non c'è stato.
I gruppi hanno quindi deciso di non restare con le mani in mano e hanno optato per una raccolta generale di firme «anche per soddisfare la richiesta dei tanti non residenti che, però, hanno le loro attività o lavorano in questa città e dei tanti proprietari di case che in città vivono per lunghi periodi e pagano tutti i tributi previsti. Pure loro, come tantissimi concittadini, intendono testimoniare la propria contrarietà». Allora gli esponenti delle minoranze fanno sapere che «sarà possibile firmare sia negli esercizi commerciali che hanno già dato la loro disponibilità sia nei banchetti che verranno organizzati nei prossimi giorni». Entro fine settimana verranno rese note le giornate e i luoghi di allestimento.
La contrarietà
«Vogliamo manifestare agli amministratori, nero su bianco, la contrarietà dei cittadini e di quanti vivono in città, seppure non residenti. Se questo non bastasse chiederemo ufficialmente un referendum consultivo per il quale sono necessarie circa 1.500 firme di cittadini residenti (pari a un sesto degli elettori) autenticate da un pubblico ufficiale».