Superbonus, arriva lo stop a sconti e cessioni. Insorge il cratere

Superbonus, arriva lo stop a sconti e cessioni. Insorge il cratere
Superbonus, arriva lo stop a sconti e cessioni. Insorge il cratere
di Lolita Falconi
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Giovedì 28 Marzo 2024, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 16:33

MACERATA Un fulmine a ciel sereno. Che dalla sera alla mattina ha colto di sorpresa imprenditori, tecnici, sindaci, parlamentari e, più in generale, tutti coloro che stanno lavorando alla ricostruzione post sisma.

La bozza del decreto legge discussa in Consiglio dei ministri martedì sera prevede una nuova stretta al Superbonus, andando ad eliminare sconto in fattura e cessione del credito. Con uno stop quindi che coinvolgerà direttamente anche i cantieri dell’area cratere che invece avevano avuto la proroga fino a tutto il 2025. Il testo è molto articolato, si salvano dalla tagliola i lavori già partiti o autorizzati e i condomini che hanno già presentato una Cilas e adottato una delibera di approvazione dei lavori. Discorso azzerato per gli altri anche se la situazione è in divenire. 

 

Le critiche


Di «pasticcio che frena la ricostruzione», parla subito Confartigianato Macerata-Fermo-Ascoli. Di «promesse non mantenute» la Cna di Macerata e Fermo. Ma insorge anche il mondo delle professioni tecniche. Per non parlare della politica, in subbuglio da destra a sinistra. All’attacco i parlamentari delle opposizioni, dal Pd ai 5 Stelle, al lavoro quelli del centrodestra per cercare di salvare il salvabile. Si mobilitano i sindaci del cratere di tutti i partiti. Tutti chiamano in causa e chiedono aiuto al commissario della ricostruzione Guido Castelli. «Siamo al lavoro. Sono in contatto da ieri sera con Palazzo Chigi e Mef per cercare di correggere il tiro», spiega quest’ultimo. Stando alla bozza di decreto, quindi, i nuovi lavori, nell’area del cratere, non potranno più utilizzare il meccanismo di finanziamento tramite lo sconto in fattura e la cessione del credito. 


Le agevolazioni


Le agevolazioni oggi coprono la quota di accollo dei proprietari di unità immobiliari inagibili. Senza l’accesso allo sconto in fattura, chi ha una casa inagibile potrebbe non avere la liquidità per anticipare le somme necessarie alla ricostruzione. Secondo l’ultimo rapporto sulla ricostruzione si attende ancora il deposito di circa 22.000 progetti. Che ora rischiano. «Sto monitorando minuto per minuto l'andamento delle questioni - spiega Castelli -.

Lo sto facendo con i governatori delle quattro Regioni interessate e confido che in ogni caso, qualora fossero confermate le indiscrezioni, sarà in sede di conversione che cercheremo di correggere il tiro».

Il decreto legge infatti, entrerà subito in vigore ma poi inizierà un iter parlamentare per la sua conversione in legge che può durare fino a 60 giorni. In questo contesto si possono apportare modifiche. Ma i terremotati (e le aziende) perderebbero due mesi di tempo. Un’eternità. «Ho cercato di spiegare - continua Castelli - che per il cratere il Superbonus non è uno strumento voluttuario ma quello con cui abbiamo contrastato l'aumento dei prezzi dei materiali». Quindi per Castelli le strade ora sono due: «O nell’area del cratere si mantiene la cessione del credito e lo sconto in fattura collegati al 110 o si dovrà aumentare il contributo parametrico».

 
La possibilità


Castelli dunque apre anche alla possibilità di tamponare la situazione con l’aumento del contributo, richiesta peraltro arrivata nelle scorse settimane anche da molti tecnici del cratere proprio per separare definitivamente le strade del sisma da quelle tormentatissime del Superbonus. «Il rischio concreto - commenta il presidente territoriale di Confartigianato Enzo Mengoni - è che quest’incertezza vada a scoraggiare investimenti e porti le banche e gli istituti finanziari ad interrompere qualsiasi erogazione economica, con effetti di stagnazione per tutto il mondo produttivo». «Per noi si tratta di una decisione incomprensibile», commentano i vertici di Cna Fermo, Emiliano Tomassini ed Andrea Caranfa.

Tra le imprese regna incertezza. «Tanti gli operatori che oggi sono in ansia, cercando di capire come questo intervento influenzerà i lavori in corso, quelli futuri e come saranno tutelati i contratti già firmati» aggiunge Maurizio Tritarelli della Cna di Macerata. Anche i sindaci, in testa quello di Arquata, uno dei comuni più colpiti dal sisma del 2016, vanno all’attacco: «Per noi - dice Michele Franchi - staccare la spina del Superbonus equivale a staccare la spina alla rinascita del territorio». «Abbiamo già incontrato il ministro Giorgetti. Lavoriamo ad una norma equa e funzionale», chiosano dalla Lega la segretaria regionale Giorgia Latini e il parlamentare Riccardo Augusto Marchetti.

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