Macerata, maxi rissa tra egiziani in via Roma: in sette denunciati dai carabinieri

Macerata, maxi rissa tra egiziani in via Roma: in sette denunciati dai carabinieri
Macerata, maxi rissa tra egiziani in via Roma: in sette denunciati dai carabinieri
di Giulia Sancricca
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Mercoledì 27 Marzo 2024, 01:50 - Ultimo aggiornamento: 14:41

MACERATA Una maxi rissa a colpi di spranghe, scoppiata dopo la mezzanotte di domenica scorsa a Macerata, davanti al bar Nino di via Roma, ha destato forte preoccupazione tra la popolazione anche in considerazione dei numerosi video che ritraevano le fasi più concitate del violento scontro, diventando virali sui social. Immagini da cui è stato possibile assistere a una notte di violenza tra una ventina di persone straniere che si sono affrontate con spranghe, mazze da baseball e coltelli.

Le conseguenze

Le conseguenze per quattro di loro, che hanno fatto poi ricorso alle cure del 118, sono state lievi, con prognosi dai tre ai sette giorni.

Il parapiglia e il timore che la situazione stesse prendendo una brutta piega, hanno allarmato passanti e residenti che hanno iniziato a tempestare la centrale operativa della Compagnia dei carabinieri di Macerata di numerose richieste di soccorso. In pochi minuti, le pattuglie della Sezione Radiomobile e della Stazione di Treia, supportati da una volante della Questura, hanno raggiunto il luogo dell’aggressione, ma nessuno dei contendenti è stato trovato sul posto. Una attenta analisi delle immagini estrapolate dalle telecamere messe a disposizione degli inquirenti, hanno permesso di acquisire elementi utili a indirizzare le indagini. Non a caso solo due veicoli sono risultati danneggiati durante i tafferugli e per i militari è stato facile associare i proprietari dei mezzi - giovani operai di origini egiziane, impiegati nel settore edilizio - ai soggetti coinvolti nella rissa, loro connazionali impegnati anch’essi nel settore edile. I proprietari dei veicoli sarebbero dovuti ritornare per prendere le loro auto e, proprio così, sono stati identificati insieme a tutti i loro accompagnatori, alcuni dei quali hanno poi chiesto l’intervento del 118 per essere curati.

Le perquisizioni

Le perquisizioni effettuate alle auto hanno consentito di trovare mazze da baseball e un coltello a serramanico. Le successive indagini hanno poi portato al rinvenimento anche di un secondo coltello, a lama fissa, e ad altri bastoni e spranghe abbandonati durante la fuga. Circostanze che inducono gli inquirenti a ritenere che l’azione sia stata sicuramente premeditata e che non sia il frutto di un acceso diverbio casuale, degenerato in seguito. I carabinieri sono riusciti a risalire a sette dei partecipanti alla rissa: secondo le indagini svolte si tratta di cittadini di origini egiziane, di età compresa fra i 34 e i 20 anni, abitanti a Macerata e nella provincia, che dovranno rispondere tutti di rissa in concorso. Alcuni di loro dovranno rendere conto anche del porto abusivo di armi e oggetti atti ad offendere oltre che delle lesioni personali aggravate riportate dai feriti.

La contesa

Alla base della contesa risultano, secondo le prime indagini svolte, questioni lavorative mai risolte. Nei confronti dei cittadini egiziani coinvolti nella rissa i carabinieri di Macerata, che continuano a investigare per identificare anche gli altri partecipanti, hanno avanzato alla questura di Macerata la proposta per l’adozione di misure preventive idonee a garantire la sicurezza urbana come il foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel Comune di Macerata e del Dacur, il cosiddetto Daspo urbano. «C’è stata una reazione immediata da parte dei carabinieri, sul posto con tre pattuglie - commenta il comandante provinciale, colonnello Nicola Candido - che è poi proseguita con un’intensa attività d’indagine. I militari della Compagnia di Macerata con il Nucleo Radiomobile e il Nucleo Operativo hanno svolto un ottimo lavoro e mi preme ringraziarli. Le indagini andranno avanti per risalire alle altre persone coinvolte. Il territorio è costantemente controllato dalle forze dell’ordine e anche in questo caso la nostra risposta è stata tempestiva».

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