Fedez risponde al Codacons con una denuncia. Prosegue la battaglia in tribunale tra il rapper e l'associazione dei consumatori, che aveva chiesto alla Guardia di Finanza una verifica sulle società dell'artista dopo che si era dichiarato «nullatenente» durante un'udienza per un procedimento per diffamazione che risaliva al 2020. La denuncia al Codacons per calunnia e diffamazione a mezzo stampa arriva da Fedez insieme ai genitori Annamaria Berrizaghi e Franco Lucia, amministratori unici della Doom srl e della Zedef srl. La querela è stata presentata in Procura a Milano dai legali Gabriele Minniti Andrea Pietrolucci.
La denuncia
Nel documento presentato dai legali di Fedez si legge, scrive Il Corriere della Sera, che «da tempo l’associazione Codacons ha intrapreso una campagna mediatica e giudiziaria quasi quotidiana» nei confronti del marito di Chiara Ferragni, «per presunti comportamenti censurabili quando non addirittura penalmente rilevanti».
Le verifiche fiscali
Il Codacons lo scorso lunedì 12 febbraio aveva pubblicato un comunicato in cui chiedeva alla Guardia di Finanza di «fare luce sulle società riconducibili al rapper». Questo perché, secondo l'associazione, dall'analisi delle società collegate a Federico Lucia emergerebbero «profili di criticità legati alla complessità delle operazioni», con il sospetto che possano nascondere «una forma di potere occulto e trasversale». E non è tutto: «in termini probabilistici - sostiene in Codacons - l’analisi dei fatti storici e delle esperienze porta a dire che questo tipo di azioni e comportamenti il più delle volte porta o è diretto anche ad evadere il fisco». Dichiarazioni che i legali di Fedez hanno definito «una ricostruzione parziale dei fatti e non veritiera».
Le «forze oscure»
Dichiarazioni che i legali di Fedez hanno definito «una ricostruzione parziale dei fatti e non veritiera» in grado di «instillare nel lettore medio per le espressioni utilizzate, sebbene in forma ipotetica, il falso convincimento che dietro operazioni societarie si celino condotte illecite» che avocano «scenari sfuggenti, insinuanti, dai contorni indefiniti e inquietanti». Secondo i legali, il Codacons ha messo in atto una «grave condotta diffamatoria» dalla quale «emerge persino l’impressione di forze oscure all’opera per non si sa bene quali arcani e reconditi motivi». Mentre - sostengono gli avvocati - le società di Fedez avevano come unico scopo quello di una maggiore efficienza e risparmio sui costi di gestione.