Villa Brancadoro in vendita, Troli lancia l'appello: «I fondi si possono trovare, occasione straordinaria per parco e sala esposizioni»

Villa Brancadoro in vendita, Troli lancia l'appello
Villa Brancadoro in vendita, Troli lancia l'appello
di Laura Ripani
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Mercoledì 20 Marzo 2024, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 19:03

SAN BENEDETTO «Un’occasione straordinaria per la città, quella di avere una villa con un parco urbano che manca solo da noi». Gino Troli, attuale presidente del Circolo dei sambenedettesi ma in passato a capo dell’Amat e degli assessorati alla cultura regionale e cittadino, lancia un vero e proprio appello alle istituzioni e alla politica per dare alla città - tra le più urbanizzate d’Italia - una struttura che manca. 

La Fondazione Carisap

«Mi rivolgo - dice Troli a istituzioni come la Fondazione Carisap che si è già occupata di altre dimore di Ascoli e potrebbe fare un’operazione simile a San Benedetto dove non ha mai investito; ma anche all’Università di Camerino potrebbe volersi trasferire a Villa Brancadoro così potrebbe restituire alla città l’ex Gil, una struttura in prima fila sul lungomare. Le università hanno molti fondi a disposizione per acquistare immobili». Troli d’altra parte parla per aver già fatto un’operazione, a suo tempo, di recupero della Palazzina Azzurra: l’ex dancing vincolato alla cultura che fu ristrutturato. Dunque un’operazione, anche quella di Villa Brancadoro che potrebbe compiersi se solo ci fosse la volontà politica sembra far capire. «Quasi tutte le città hanno ville pubbliche - incalza Troli - a cominciare da Civitanova, ad esempio. Quasi tutte quelle costiere meno che San Benedetto (la quarta per abitanti della regione ndr)». Non solo fondi europei dunque o l’ormai abusato Pnrr che comunque potrebbe tornare utile.

Scelta per necessità

«San Benedetto - spiega ancora Troli - non ha uno spazio per le esposizioni e questa potrebbe essere la volta buona anche perché come è noto, nelle stanze ci sono opere di De Carolis del quale quest’anno ricorrono i 150 anni: quale occasione migliore per farsi finanziare un’operazione di questo tipo?».

Inoltre il Comune non ha molti beni pubblici, al contrario di Ascoli, ad esempio e il momento potrebbe essere favorevole per fare un po’ di capitale. «Si deve creare un tavolo di servizi dove il Comune deve mettere insieme varie realtà allo scopo di capire come sarebbe posibbile acquisire la patrimonio pubblico questo gioiello. D’altra parte è già accaduto, e proprio nelle Marche. Nel 2022, il presidente Acquaroli si complimentò per Villa Buonaccorsi patrimonio dello Stato. Il ministero della Cultura autorizzò infatti i fondi per l'acquisizione della prestigiosa villa settecentesca di Potenza Picena, nell'ambito del Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” varato dal Ministro della Cultura guidato all’epoca dal ministro Franceschini. Anche Villa Brancadoro è inserita tra i beni architettonici delle Marche. «La villa - si legge nella scheda regionale - fa parte di una tenuta agricola di notevoli dimensioni fu probabilmente costruita con fattezze diverse dall'attuale nel sec. XVIII quando le proprietà terriere furono prese in efiteusi da Romualdo Petracca. Dopo la restaurazione del governo pontificio le terre furono acquistate dal cardinale Cesare Brancadoro, arcivescovo di Fermo che continuo' a cederle in enfiteusi. Alla sua morte (10 ottobre 1838) la proprietà fu ereditata dal nipote Antonio che riassunse il pieno possesso della tenuta e ristrutturò l'edificio conferendogli l'aspetto attuale».

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