SENIGALLIA Per due anni avrebbe maltrattato l’anziana madre e le due figlie adolescenti. Non tanto con violenze fisiche, ma con prevaricazioni di stampo psicologico. I soprusi sarebbero scaturiti da una situazione familiare complessa e delicata, che l’avevano prima portata verso uno stato depressivo, poi nel baratro dell’alcol. Una situazione drammatica che ha fatto finire la donna, una senigalliese di 60 anni, sotto processo per maltrattamenti in famiglia.
La pena sospesa
Ieri il giudice Francesca Grassi l’ha condannata a un anno di reclusione, riconoscendo all’imputata (difesa dall’avvocato Domenico Liso) un parziale vizio di mente.
Il periodo
I fatti fanno riferimento a un periodo compreso tra il 2013 e il 2015, anno in cui la madre dell’imputata decise di sporgere denuncia alla polizia dopo l’ennesima litigata avuta con la figlia. In precedenza, erano stati i vicini di casa ad allertare le forze dell’ordine, spaventati per le urla che provenivano dall’appartamento dove vivevano l’imputata, la madre (poi morta) e le figlie adolescenti.
La convivenza non sarebbe stata pacifica, anzi. Sarebbe stata dettata da discussioni, dall’abuso dei metodi correttivi e punizioni inflitte alle figlie. Il tutto in una situazione di disagio psicologico per la 60enne, caduta in una profonda depressione dopo un lutto in famiglia e poi nel vizio dell’alcol, che ha inevitabilmente amplificato le tensioni tra le mura domestiche. Da qualche tempo, la 60enne sta cercando di ricucire i rapporti con le figlie. E il giudice ieri le ha dato l’input per disintossicarsi dall’abuso di alcol.