Montemarciano, estintori svuotati e tribune allagate: Palas distrutto, 4 vandali dal giudice

Montemarciano, estintori svuotati e tribune allagate: Palas distrutto, 4 vandali dal giudice
Montemarciano, estintori svuotati e tribune allagate: Palas distrutto, 4 vandali dal giudice
di Federica Serfilippi
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Sabato 4 Maggio 2024, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 11:43

MONTEMARCIANO L’assalto notturno aveva lasciato una scia di danni per quasi 90mila euro. Gli estintori presenti erano stati svuotati, mentre le manichette dell’acqua antincendio era state utilizzate per allagare buona parte dei locali del Palamenotti, il palazzetto dello sport di Montemarciano. I vandali avevano preso di mira anche i distributori automatici: uno, addirittura, era stato portato sugli spalti. Alcune attrezzature sportive erano state così danneggiate dall’acqua, da comprometterne il loro utilizzo. Di fatto, la devastazione aveva causato l’inutilizzabilità temporanea della struttura.

Il volontariato

Per quel raid, avvenuto nella notte del 25 ottobre del 2020, sono finiti in tribunale quattro ragazzi, tutti residenti a Montemarciano e di età compresa tra i 21 e i 25 anni.

Devono rispondere di invasione di edifici e danneggiamento. Ieri, davanti al giudice Pietro Renna, in tre hanno chiesto di poter essere ammessi a un percorso di messa alla prova: hanno proposto di immergersi nel volontariato per estinguere il reato. Il giudice valuterà l’istanza nell’udienza del 27 settembre. Per il quarto ragazzo, la posizione è stata stralciata: non può infatti chiedere la messa alla prova, in quanto si trova attualmente recluso in carcere. Il quadro probatorio verrà valutato da un altro giudice. Parte civile è l’Upr Montemarciano, società sportiva dilettantistica che si allenava al palas. Assistita dagli avvocati Corrado Canafoglia ed Elisa Pellegrini, la società ha avanzato una richiesta di risarcimento che sfiora i 20mila euro. Alcune attrezzature, infatti, erano state pesantemente danneggiate dal blitz dei vandali.

Ad accorgersi dell’intrusione, la mattina dopo il blitz, era stata una collaboratrice Ata. Lanciato l’allarme, sul posto si era portato il vice sindaco Andrea Tittarelli. Stando a quanto emerso all’epoca dei fatti, i bulli erano entrati dopo aver forzato una porta d’ingresso secondaria. Una volta dentro, si erano scatenati, scaricando gli estintori sia sulle tribune che sul parquet del palazzetto e lasciando la manichetta dell’antincendio aperta, provocando così un allagamento nella parte alta del palazzetto.

L’acqua era finita fino al parquet ed era filtrata attraverso il soffitto e i canali dell’illuminazione nei piani sottostanti dove si trovano gli spogliatoi e la stanza dove sono ci sono i quadri elettrici e del riscaldamento, mandando in corto circuito gli impianti. Anche gli spogliatoi erano stati allagati. Era stato inoltre rovesciato sulla scalinata un distributore automatico di caffè. Il parquet, inutilizzabile, era stato poi sostituito. Il sindaco Damiano Bartozzi aveva parlato di un «vile atto delinquenziale». I carabinieri erano arrivati a denunciare i vandali nel giro di 48 ore. Il blitz della noia in piena pandemia. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Paolo Mengoni, Fabrizio La Rocca, Roberto Marini e Michele Di Monaco.

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