Le parole contestate
A sostenere Carrabs, fuori dal tribunale, diversi attivisti contro la discarica con cartelli su cui era scritto “Siamo tutti Carrabs” e “No alla discarica”. Quello che ha spinto Tiviroli ad avanzare la querela sono le frasi di Carrabs riportate sul Corriere Adriatico e su Il Resto del Carlino.«Tiviroli fa gli interessi di Hera e di qualche imprenditore trovato per strada come quello di San Marino». E ancora: «Adesso aspettiamo le dimissioni dell’ad Tiviroli, basta coi regali a Hera». Il riferimento è all’operazione per la costruzione della discarica a Riceci con l’acquisizione da parte di Mms di quote della società Aurora, soldi finiti nelle casse di Ecoservizi di San Marino che era proprietaria al 100% di Aurora. Carrabs si dice «sereno. Esprimo un giudizio politico negativo sulla vicenda perché, tramite una querela, un ad di una società a 53% a maggioranza pubblica cerca di intimidire esponenti politici per non avere critiche sul suo operato. Lo vedo come un tentativo di bloccare la critica, un fatto grave che tutta la politica deve censurare.
«Non possiamo lasciare a Mms il compito di fare politica con la gestione dei rifiuti»
Carrabs sottolinea: «Non possiamo lasciare a Mms il compito di fare politica con la gestione dei rifiuti. Come evidenziato anche dai parlamentari della commissione ecomafie venuti a Riceci ci troviamo di fronte a un progetto che mira alla speculazione, un’operazione che non serve al territorio e tende agli interessi della parte privata, Hera. La parte pubblica ha un altro interesse e va rimarcato. La mia è stata una critica politica, non sono andato a toccare l’uomo o il professionista. Tiviroli sa fare bene il manager, ma non risponde alle logiche dei cittadini ». Dall’altra parte la querela aveva l’obiettivo di riportare nei toni istituzionali la discussione che si era creata. A sostegno di Carrabs anche Europa Verde: «Le querele intimidatorie non impediranno la libertà di espressione e la critica politica. Un ad di una società con la maggioranza pubblica, dove la sua assemblea è composta dai sindaci dei comuni che vengono eletti, non può sottrarsi alla critica politica. Soprattutto quando il suo operato ha una ricaduta sociale così forte come la realizzazione di una mega discarica».