FANO -Bungaro arriva a Cartoceto dopo aver attraversato lo Stivale con il suo nuovo album Entronauta e lo fa prevedendo per il delizioso Teatro del Trionfo, un magico concerto accompagnato dal vibrafonista fanese Marco Pacassoni, domenica 14 novembre alle 18,30.
Intimo e originale
“Entronauta Live - Duet” è un concerto «molto intimo e originale - spiega Pacassoni - dove accompagno Bungaro in una performance che racconta sia il suo ultimo disco che tanti altri suoi successi». La collaborazione tra il cantautore e il musicista fanese è nata quasi per caso: «Nel 2012 ricevetti una mail dal suo produttore, che mi chiedeva se ero interessato al tour di promozione di “Il valore del momento”. Da quel “momento” non ci siamo più lasciati ed è nata una bellissima collaborazione, oltre che una splendida amicizia». Il vibrafono è uno strumento che non viene spesso messo in evidenza, eppure è in grado di creare una magnifica atmosfera. «Il vibrafono ha appena compiuto 100 anni, - prosegue Pacassoni - ma è uno strumento che non si è abituati a vedere sul palco. Molti lo confondono con lo xilofono. Bungaro ha sposato totalmente questo suono e il mio lato artistico e dal 2012 mi ha sempre voluto al suo fianco, tanto da costruire anche questo concerto. Ultimamente poi, Tony (in arte solo Bungaro) ha introdotto anche la marimba nei suo dischi, in un percorso che lo sta portando verso le percussioni a suono determinato».
Lo strumento singolare
Uno strumento curioso il vibrafono, curioso e magico al tempo stesso: «Si avvicina molto al suono del pianoforte, ma viene suonato con 4 bacchette.
Le collaborazioni
A gennaio il musicista fanese volerà a New York per registrare il suo nuovo disco in trio con le due star del jazz internazionale come John Patitucci e Antonio Sanchez, mentre a marzo ha in programma un tour Europeo con il batterista latino, vincitore del “Grammy Award”, Horacio El Negro Hernandez. «Sono tante le collaborazioni che ho in corso, - conclude Pacassoni - ma con Bungaro è sempre qualcosa di speciale. Quando suono con lui mi emoziono particolarmente accompagnando dei brani così belli. Nei suoi testi, nella sua musica, è facile ritrovarsi ed essere coinvolti. Ne sono la prova i tanti messaggi che, posso testimoniare, riceve al termine dei concerti, le tante persone a cui Bungaro riesce a toccare corde molto profonde».