Che emozioni al Premio Gentile
Il fratello di Scarponi commuove

Marco Scarponi mentre riceve il Premio Gentile alla memoria del fratello Michele
Marco Scarponi mentre riceve il Premio Gentile alla memoria del fratello Michele
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Domenica 15 Ottobre 2017, 06:35
FABRIANO - «Il premio nazionale “Gentile da Fabriano” come stimolo per la rinascita del territorio, seguendo l’esempio di chi ha saputo mettersi in gioco con studio, impegno e coraggio». Con queste parole Galliano Crinella, presidente dell’associazione Gentile Premio, ha accolto i presenti all’oratorio della Carità di Fabriano per la XXI edizione del premio che si è svolta ieri. Dopo i saluti del vescovo Stefano Russo, del sindaco Gabriele Santarelli e del presidente dell’unione montana Ugo Pesciarelli, la mattinata è stata riservata ai vincitori.
Primi ad essere premiati i ragazzi di “Daje Marche”, associazione di volontariato costituitasi a Tolentino subito dopo l’evento sismico che ha colpito le zone interne delle Marche lo scorso anno seguiti da Enrico Capodaglio (Officina marchigiana), pesarese, saggista, autore del “Palinsesto dei pensieri”. Uno Zibaldone del XXI secolo, così come ha osservato la giuria presieduta dal rettore dell’Università di Urbino Vilberto Stocchi. Piccolo momento di pausa con l’appassionata lettura dell’attore e doppiatore Luca Violini, che ha fatto vibrare con la sua voce le parole del capo indiano Seattle, quando rispose al presidente degli Stati Uniti Pierce in merito alla vendita delle terre delle tribù Duwamish e Suquamish. Dopo questo intenso intermezzo ecco arrivare Geminello Alvi (Carlo Bo per l’arte e la cultura) e Giacomo Rizzolatti (Scienza, ricerca e innovazione), neuro-scienziato di fama mondiale che nel 1992 coordinò il gruppo scopritore dei neuroni specchio: una vera e propria base fisiologica all’empatia. 
E poi “Vite di italiani” per Michele Scarponi. Un premio alla memoria quello per il ciclista di Filottrano morto a pochi giorni dal giro d’Italia 2017 durante un allenamento a pochi metri da casa. A ritirare il premio il fratello Marco che ha raccontato la figura di Michele: atleta vero, marchigiano che ha conosciuto la fatica inseguendo un sogno spezzato troppo presto e con troppo dolore. Consegnato a Marco anche un ritratto del fratello opera dell’artista fabrianese Andrea Poeta.
«Quando le nostre forze saranno nuovamente positive – ha poi svelato Marco Scarponi – ci impegneremo affinché il nome di Michele venga associato ad una fondazione che si batterà per promuovere la sicurezza sulle strade. Una strage quotidiana di pedoni e ciclisti. La dobbiamo fermare per Marco e per chi come lui ci ha lasciato». In sala anche il professore emerito della Politecnica delle Marche Pietro Alessandrini che doveva leggere un suo articolo pubblicato il giorno dopo la morte del campione sul Corriere Adriatico. Ma per l’emozione non è salito sul palco e ha lasciato la lettura del fondo titolato “La faccia antica della nostra terra” alla giornalista della Rai Barbara Capponi. Il premio è stato consegnato alla memoria per la seconda volta nella storia del “Gentile”, la prima avvenne nel 2003 quando venne celebrato Carlo Urbani. 
Saverio Spadavecchia
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