Il comico e influencer Mariti, in arte @piuttosto_che, allo Sperimentale di Ancona con “Ho fatto il classico”: «Mi confido con il pubblico»

Il comico e influencer Mariti, in arte @piuttosto_che, allo Sperimentale di Ancona con “Ho fatto il classico”: «Mi confido con il pubblico»
Il comico e influencer Mariti, in arte @piuttosto_che, allo Sperimentale di Ancona con “Ho fatto il classico”: «Mi confido con il pubblico»
di Saverio Spadavecchia
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Domenica 4 Dicembre 2022, 03:00

ANCONA - Il comico e influencer Pierluca Mariti arriva allo Sperimentale di Ancona con “Ho fatto il classico”, e questa sera a partire dalle ore 21 sul palco ci saranno la creatività e l’ironia che lo hanno reso popolare e apprezzato su Instagram (oltre 210 follower) con il nome d’arte di @piuttosto_che. Grazie a un mix di balli amatoriali, ricette finite male, parodie e poste del cuore che non risolvono problemi è riuscito a creare una community fedele e appassionata. Mariti ha lavorato per sette anni come manager in una multinazionale e poco prima della pandemia ha deciso di rispolverare la sua mai sopita passione, l’intrattenimento, prima con la stand up comedy, poi attraverso il proprio profilo Instagram. Quello che era nato come un passatempo creativo, in pochi mesi, ha assunto le dimensioni di un vero e proprio lavoro. 
Da manager di multinazionale a influencer: come è avvenuto questo passaggio?
«A saperlo lo condividerei con tutti! Diciamo che tutto è avvenuto a causa di una serie di avvenimenti ben precisi, partiti da quando ho iniziato a creare contenuti online durante il lockdown. Da quell’attenzione ho iniziato a capire che c’erano degli spazi fuori dall’ufficio, ma questa passione l’ho portata sempre con me anche con i 5 anni di teatro al liceo dove ho trovato la confidenza con il palco, e gli anni in cui ho studiato giurisprudenza e lavorato in ufficio sono stati forse degli anni sottratti alla mia vera vocazione che è l’intrattenimento».
A volte c’è un certo sospetto nei confronti di chi, come lei, trova spazio e successo sui social: come si reagisce a questo sentimento?
«Più che pregiudizio c’è un pensiero che si connette a chi lavora sui social e non ha percorso le strade tradizionali. Che un grande amore nei confronti della gavetta e dei percorsi accademici, non c’è assolutamente niente di male in questo, anzi, ma credo che anche così si possa dimostrare qualcosa. Dimostrazioni che nel mio caso sono arrivate quando ho convinto i teatri ad ospitare i miei spettacoli: abbiamo accolto tantissimo pubblico e fatto divertire gestori e proprietari».
Come cambia e come ci si prepara a una modalità di intrattenimento molto diversa rispetto a quella online?
«C’è da dire che questo spettacolo non nasce come uno spettacolo, ma come modello intermedio tra quanto produco online e una rappresentazione propriamente detta. Rispetto alla mia interazione sui social ho mantenuto un momento di improvvisazione e risposta alle domande del pubblico, dei miei follower».
Da chi trae ispirazione?
«Sicuramente da Gigi Proietti, Anna Marchesini e Paola Cortellesi. Ci sono anche molti comici attuali e nel corso degli anni ho raccolto una sorta di costellazione di grandi del passato e grandi contemporanei che magari hanno esplorato la stand up comedy».
Che tipo di spettacolo sarà quello di stasera?
«Sicuramente quello di una persona scalmanata, tanto che la mia camicia di scena è stata ricucita più e più volte.

Ma lo spettacolo sarà molto personale, uscirà dalle dinamiche di Instagram e con alcuni passaggi decisamente emotivi e di incontro. In questo spettacolo io e il pubblico non siamo separati, c’è sempre un rapporto di confidenza».

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