Pesaro, Rosa riabbraccia Ultimo a Roma (si era risvegliata dal coma con le sue canzoni): «Ora mi opererò al cuore ascoltandolo»

La 38enne pesarese ha incontrato il cantautore a Roma. A gennaio l'intervento chirurgico con la sua musica in sala

Pesaro, Rosa riabbraccia Ultimo a Roma. A destra i post it attaccati a San Basilio con i testi delle sue canzoni
Pesaro, Rosa riabbraccia Ultimo a Roma. A destra i post it attaccati a San Basilio con i testi delle sue canzoni
di Gianluca Murgia
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 6 Dicembre 2023, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 09:01

PESARO Ha un cuore grande così. Purtroppo non funziona bene. Rosa, la ragazza pesarese che si era risvegliata dal coma ascoltando le canzoni di Ultimo, a gennaio subirà un intervento chirurgico. «Mi opereranno al cuore. Starò due ore sotto i ferri. Ho chiesto e ottenuto che ci sia una sua canzone, “Sul finale”, in sottofondo - racconta la 38enne (la foto è oscurata per sua volontà per motivi di privacy legati al suo precario stato di salute, ndr) -. Per questo volevo rivederlo e farlo incontrare a una mia amica disabile di Roma, Giorgia, che come me ha trovato la forza di reagire grazie alle sue canzoni. Così, con il benestare del mio dottore, sono partita: 4 ore di viaggio. Poi però abbiamo passato la notte lì in auto, a San Basilio, davanti al bar che frequenta Ultimo, il Caffè del Parco». La prima volta l'ha risvegliata, a gennaio le darà la forza di affrontare l'ennesima sfida della sua vita.

 


Il viaggio


Una strapazzata non proprio ideale ma non è così semplice avvicinare un ragazzo che, per quanto giovane e alla mano, dopo 5 album, dischi d’oro e concerti sold-out, è continuamente cercato dai fan. «È così. Ma era il giorno dell’uscita del suo nuovo singolo, la nostra speranza era quella di poterlo vedere e abbracciare» ripete Rosa, facendo capire che per Ultimo, all’anagrafe Niccolò Moriconi, lei troverà sempre la forza per andare avanti contro tutto e tutti. La sua storia, raccontata dal Corriere Adriatico lo scorso aprile, era diventata virale raggiungendo il cantautore romano che, commosso ed emozionato, l’estate scorsa, a luglio, l’aveva poi invitata al concerto di Roma e incontrata, di persona, nel backstage. 


Lui si era nascosto in auto

Giorgia davanti allo striscione dedicato a Rosa


Un sogno realizzato, iniziato in una camera d’ospedale grazie a una infermiera fan di Ultimo, divenuto realtà allo Stadio Olimpico e proseguito con un tributo-testimonianza: un libro che raccoglie le storie di chi vive da ultimo (con la u minuscola) e grazie a Ultimo (con la u maiuscola) ha riscoperto i colori della vita. «Con alcuni di noi, quelli che hanno contribuito al libro, da tutta Italia, da Milano a Pescara, ci siamo dati appuntamento a Roma.

Abbiamo appeso uno striscione che raccontava che ora mi dovrò operare e attaccato ovunque dei post-it con le frasi delle sue canzoni» spiega Rosa. Di mattina, alle 9.30, è passata la madre di Ultimo. Si è fermata a fare una foto. Gli scatti sono diventati un’altra volta virali sui social.

«Lei non mi conosceva di persona ma è stata contentissima di sapere chi sono - racconta Rosa -. Ci ha promesso che avrebbe mandato la foto a suo figlio ma ci ha avvisato che sarebbe stato difficile farlo venire perché sta lavorando in studio. Poi, è ripassata verso le 12.15. Noi eravamo sempre lì. Quando stavamo perdendo la speranza ed eravamo molto dispiaciute è intervenuto il suo entourage. Mi hanno mandato un messaggio alle 12.35: mi chiedevano dove fossimo perché lui era lì, si era “nascosto” in auto, aspettava il momento più tranquillo per venirci a salutare». E così è stato. «Noi eravamo già in macchina, ci ha fermato praticamente in rotatoria, ci salutava… Che emozione». Con gli “Occhi lucidi”, come da titolo del suo ultimo singolo. Il suo collaboratore, nel frattempo, era sceso per sistemare lo striscione che, con il vento, si era spostato. «Gli ho pure urlato... non avevo capito. Poi, Niccolò mi ha chiesto subito: “Come stai?”. Ci ha autografato i suoi Cd, è rimasto con noi e poi mi ha salutato dicendo: “Ci sentiamo quando sarà…”. Mi piacerebbe poterci riparlare anche prima dell’operazione, mi darebbe forza. E’ fisicamente impegnativo venire a Roma ma per Giorgia è stata un gran sorpresa. Fin da piccola vive sulla sedia a rotelle. Ho provato a coinvolgerla per regalarle il suo momento. Se il mio intervento non andrà bene, almeno avrò realizzato il sogno mio e quello suo». 


«I miei genitori lo ringraziano»


«Difficilmente potrò tornare a fare una vita normale - sospira Rosa -. Sarebbe bello poter riandare a un suo concerto o vedere la sua stanza dei dischi. I miei genitori, fino ad oggi, non hanno detto nulla ma lo ringraziano. Un giorno sarebbero onorati di potergli stringere la mano». 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA