Terre Roveresche, minacce aggravate alla ex e al figlio.Il pm chiede 5 mesi. Il legale: «Tutte invenzioni»

Minacce aggravate alla ex e al figlio, il pm chiede 5 mesi. Il legale: «Invenzioni»
Minacce aggravate alla ex e al figlio, il pm chiede 5 mesi. Il legale: «Invenzioni»
di Luigi Benelli
3 Minuti di Lettura
Martedì 5 Marzo 2024, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 11:12

TERRE ROVERESCHE Minaccia il figlio della ex di farlo sciogliere nell’acido dai suoi “amici calabresi”. Un 50enne è finito a processo con l’accusa di minacce aggravate. A presentare querela la ex compagna dopo la separazione. Secondo l’accusa l’uomo avrebbe minacciato lei e il figlio ripetutamente tanto che vengono contestati vari episodi tra il 2020 e il 2022.

L’incubo

Tutto si sarebbe svolto nella loro abitazione a Terre Roveresche.

In una circostanza avrebbe puntato in giardino una pistola a gas contro il giovane: «La prossima volta ti sparo poi capisco chi sei». Non sarebbe stata l’unica volta perché quella stessa pistola sarebbe stata di nuovo puntata contro il ragazzo. «Nel dubbio ti sparo, poi vedo se sei tu il ladro». E verso la donna: «Senza di me non conti nulla, se non la smetti ti mando i miei amici calabresi». E ancora: «Fai quello che devi fare, sai bene chi conosco». Minacce che avrebbero fatto piombare la donna e il figlio di lei in uno stato di paura. «Io ti ammazzo, ti sparo, poi ti faccio sciogliere nell’acido dai miei amici calabresi». Litigi culminati nella volontà della donna di volersi dimettere dalle società che lui le aveva intestato.

«Se vai dai carabinieri ti mando i calabresi e rimani da sola». Una volta uscita di casa e finito il rapporto, lei dai carabinieri ci è andata davvero e ha denunciato tutto. Ieri l’uomo ha affrontato il rito abbreviato, difeso dall’avvocato Manuel Oldani del foro di Milano che ha sottolineato «l’inattendibilità delle ricostruzioni della controparte. Si tratta di episodi gravi, appare inverosimile che dal 2016 al 2020 tutto sia andato per il meglio e dal 2020 succedono questi fatti senza apparente motivo. E’ inverosimile che una madre che ha come primo obiettivo la tutela del figlio, abbia continuato a convivere con quell’uomo nonostante le minacce di morte».

La difesa

L’avvocato ha parlato di un rapporto conflittuale in cui all’imputato sarebbero state rinfacciate presunte operazioni societarie illecite. Quanto alle armi l’uomo le aveva mostrate alla donna e le aveva detto che si trattava di pistole a gas, «non letali». Rispetto agli amici calabresi «non ci sarebbe alcuna prova». Il pubblico ministero ha chiesto la condanna a 5 mesi. La sentenza arriverà in aprile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA