Prime avanguardie di stranieri ma Fano è in ritardo nell’accoglienza

Prime avanguardie di stranieri ma Fano è in ritardo nell’accoglienza
Prime avanguardie di stranieri ma Fano è in ritardo nell’accoglienza
di Osvaldo Scatassi
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Venerdì 26 Aprile 2024, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 07:33

FANO La stagione turistica muove i suoi primi passi in concomitanza con i giorni festivi a cavallo del 25 Aprile e del Primo maggio. Ma Fano è pronta? «Nessun commento», esordisce Luciano Cecchini, presidente della coop Alberghi Consorziati. Il meteo è invece un’esplicita spada di Damocle: maltempo e pioggia degli ultimi giorni non hanno incoraggiato gli spostamenti verso il mare, anche se già da domani sono previsti un miglioramento e temperature più in linea con il periodo dell’anno.

 
Le presenze

Note senz’altro positive, invece, dal turismo sportivo. «Fano - afferma Cecchini - non è una città d’arte come Roma, Milano, Firenze o Venezia e di conseguenza si fatica, quando il meteo fa le bizze.

Il turista diventa restio a muoversi verso la riviera, se non è sicuro di trovare sole e caldo. Qualche gruppo si è comunque visto, anche come riflesso di Pesaro capitale della cultura, e in centro storico ho incontrato comitive di inglesi e di svedesi. Il settore ha invece ottimi riscontri dallo sport, che propone eventi di livello sia nel canottaggio sia nella vela sia nell’atletica e in tale caso intendo la ColleMar-Athon.

A luglio un’importante manifestazione internazionale di paracadutismo, che richiamerà a Fano circa 400 tra i migliori atleti al mondo. Molta attesa, inoltre, riguardo ai campi estivi di calcio, per esempio il settore giovanile dell’Inter ha già confermato il suo appuntamento all’impianto di Sant’Orso. Si può dire che ci si barcamena grazie allo sport». 


Ragionare in termini di arrivi e presenze turistiche è diventato complicato, nell’attuale fase dell’anno come in altre. «Il turista - prosegue Cecchini - si muove all’ultimo minuto e organizza le sue vacanze cercando diversi tipi di esperienze. Magari trascorre tre o quattro giorni a Fano, poi si sposta, che so, verso le Marche Basse. Ecco, da questo punto di vista la città e le sue vallate hanno tanto di bello e di buono da offrire: paesaggi, arte, monumenti, eccellenze del cibo, accoglienza. Mai mi stancherò di ripetere che il punto di forza è nella capacità di fare rete tra il turismo balneare e un affascinante entroterra. Ne abbiamo avuto una riprova dai tre giorni alla Fiera di Nizza, che hanno dato ottimi risultati. Le Marche erano un luogo nascosto ai grandi flussi turistici, ora sono una meta d’interesse europeo. La Regione ha impostato una campagna promozionale di livello e i risultati si stanno apprezzando». 


Il turismo familiare continua a essere il settore privilegiato per il comparto fanese dell’accoglienza, ma la netta impressione è che la città sia in ritardo rispetto agli appuntamenti che contano nella tarda primavera. Tra gli operatori del settore è infatti percepibile un malcontento diffuso sulla manutenzione del verde, dagli ingressi stradali a Fano fino al centro storico. Preoccupazione sui nuovi serbatoi di parcheggio annunciati a Sassonia, di cui al momento non si hanno notizie stringenti. Ulteriore questione, forse la più sentita, è il numero dei cantieri aperti, in particolare nella zona mare. L’importante, si dice, è che i lavori siano terminati prima del clou estivo.


 

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