Pesaro, per largo Tre Martiri c’è il via libera finale ma con cubature light: sì del consiglio alla variante. I residenti al Tar

L’opposizione: «Delibera fatta di fretta e troppi errori»

Pesaro, per largo Tre Martiri c’è il via libera finale ma con cubature light
Pesaro, per largo Tre Martiri c’è il via libera finale ma con cubature light
di Thomas Delbianco
4 Minuti di Lettura
Venerdì 19 Aprile 2024, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 11:31
PESARO. Variante di Largo Tre Martiri, c'è il via libera finale con il sì della maggioranza. «Meno cubature e accolte le richieste dei residenti sulla viabilità. Con il recupero dell'ex Suzuki ne gioverà tutta la città», dice Della Dora. Per l'opposizione «tanta fretta ed errori su questa delibera». Il comitato non molla: «Andiamo avanti con la battaglia, ora valutiamo il ricorso al Tar». In apertura della discussione, ieri il centrodestra ha provato a chiedere un rinvio della delibera, facendo ripartire da zero l'iter urbanistico nel nuovo mandato. La maggioranza ha respinto l'istanza e a fine dibattito ha approvato, con 17 voti favorevoli, e 8 contrari dell'opposizione, la variante di Largo Tre Martiri.  


Ora, con il sì al terzo passaggio, i quattro sub comparti possono essere attivati in maniera autonoma dai privati. «Manteniamo l'attuale viabilità, ci sarà una riduzione del consumo di suolo con 600 mq in meno di superficie edificabile - ha esordito l'assessore all'Urbanistica Mila Della Dora - L'intero intervento si porta dietro una diminuzione del rischio idraulico degli edifici. La proprietà dell'Ex Suzuki ha chiarito che non è affatto vero che non c'è la volontà di intervenire. Tutta la città ha interesse affinchè quel sito venga riqualificato». Il consigliere di Fratelli d'Italia Michele Redaelli è duro verso la variante: «Dopo il grave errore urbanistico del secondo passaggio, ora si inanella un ulteriore errore alla catena di gravi errori che caratterizzano questa delibera. La Provincia prescrive di dare continuità alla ciclabile che ora si interrompe nel nulla. Nelle planimetrie della delibera però non c'è il tracciato della ciclabile e di demanda alla fase esecutiva. Le indicazioni restano fumose. Se realizzata su un lato sarà necessario creare un attraversamento della strada in prossimità di una curva». 


Nel dettaglio


«Se realizzata sull'altro - prosegue - occorre abbattere un filare di alberi, occorre il restringimento delle corsie e lo spostamento della strada andando a invadere l'area verde. Rimandando alla fase esecutiva la chiarezza sulla ciclabile, non si potrà gestire questa situazione anche perché a quel punto il comune avrà già ceduto le capacità edificatorie e quindi non avrà modo di decidere. Quanta fretta e quanti errori per una delibera iniziata male e che darà grossi problemi ai pesaresi». 
Daniele Malandrino (FdI), aveva auspicato un ripensamento, che non c'è stato, da parte della maggioranza sulla delibera. «In Soria non c'è alcun bisogno di nuovi edifici, erano previsti per uana città che vent'anni fa si stava avviando verso un processo di crescita che poi non si è verificato».

Giulia Marchionni (Prima C'è Pesaro) ha rilevato che «il parere della Provincia su questa variante è stato il più rapido mai emesso da una Pubblica Amministrazione. Il modo in cui si è arrivati a questo terzo passaggio, rappresenta tutta l'arroganza dimostrata in tutti questi anni dalla giunta». 


Botta e risposta


Della Dora ha «restituito» al mittente il termine arroganza, mentre sulla tempistica con la quale è arrivato il parere favorevole da via Gramsci, a cavallo tra il secondo e terzo passaggio della variante «tempi simili si sono verificati per delibere come la riduzione del consumo di suolo, ospedale, Chiusa di Ginestreto». Giampiero Bellucci (Pd), sul tema del completamento della ciclabile, richiesto nella prescrizione provinciale, ha riferito che «ai tecnici verrà demandata la ricerca della migliore soluzione. Comprendo chi è critico, ma ci sono soluzioni che vanno adottate se si vogliono raggiungere risultati. Chi ha un danno diretto, potrà essere poco felice di questa scelta, ma in ballo c'è il futuro della città e questa amministrazione si prende la responsabilità del percorso». Il consigliere di centrodestra Giovanni Dallasta rileva l'impatto delle edificaizoni sul quartiere, «un fabbricato di cinque piani vicino al fiume Foglia, altri edifici su un'area verde. Tre palazzi su una rotatoria, quasi 40 appartamenti, come si può votare una variante di questo tipo? La palla arriverà al prossimo sindaco, che potrebbe anche essere il nostro». Per Dario Andreolli (Lega) «votando questa delibera, nessuno potrà parlare di urbanistica partecipata. Questa è stata un'urbanistica corretta in corso».


Pro e contro


Lorenzo Lugli (M5S) ricorda che «abbiamo ascoltato le istanze dei cittadini, la delibera è stata modificata. Le azioni potevano essere anche più incisive, ma è giunto il momento di decidere, non possiamo più aspettare». Alla lettura dell'esito del voto, tra i membri del comitato presenti intorno all'emiciclo c'è chi ha reagito con il termine «vergogna». All'uscita, la portavoce Rosalia Cipolletta ha detto: «Abbiamo visto un consiglio comunale in imbarazzo, avevano compreso le nostre richieste, ma non volevano tornare indietro. Hanno commesso un errore, i cittadini continueranno a lottare contro questa delibera. Faremo una nuova riunione per valutare se fare ricorso al Tar». 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA