PESARO Parola d’ordine: investire in promozione e cultura 365 giorni l’anno e sbloccare investimenti privati e pubblici, attesi da anni. A una settimana dall’apertura ufficiale dell’anno da Capitale della Cultura ci sono tasselli ancora da incastrare e un lavoro di promozione turistico-territoriale in corso, che ora dovrà dare i suoi frutti. A parlarne sono tour operator, albergatori, associazioni e i referenti del comitato “Pesaro città d’arte e cultura”.
Si passa dall’offerta ricettiva “scarna” di posti letto per grandi eventi, strutture ricettive non disposte a restare aperte anche in bassa stagione e la necessità di interventi urgenti di riqualificazione del lungomare sud di viale Trieste per arrivare al recupero di contenitori mai partiti, come Rocca Costanza, mosaici del Duomo e l’ex complesso Bramante.
La promozione
«Noi tour operator siamo pronti – rilancia Vincenzo Ricci de La vie En Rose – sappiamo che opere e nuovi hotel non vedranno la luce prima della stagione 2025, e dobbiamo sfruttare Pesaro per quella che è ora.
Altri operatori come Giuseppe Ponzoni e Marco Cadeddu, sperano che l’anno da Capitale segni la svolta per gli eventi sportivi e le manifestazioni attese. La seconda metà di giugno Pesaro e il suo lungomare devono essere pronte ad accogliere il grande evento di Maxi Basket Fimba XII campionato europeo, patrocinato da Regione Marche e Apa hotels che porterà migliaia di presenze. “L’auspicio è un cambio di mentalità dei gestori di strutture ricettive – sostiene Cadeddu di Esatou - più che aumentare le tariffe già medio-alte, i nostri albergatori non prendono le prenotazioni in attesa del passaggio all’anno da Capitale e tendono a rifiutare clientela individuale».
Opere in standby
«L’Amministrazione ha fatto tanto per giungere preparata all'appuntamento con il 2024 e va apprezzata per questo. Tuttavia manca un progetto per valorizzare i beni culturali di cui il territorio cittadino è ricco”. A dirlo con un lungo post social è Roberto Malini, promotore e membro del comitato “Pesaro città d’arte e cultura”. L’Auditorium Scavolini sarà il solo contenitore dopo anni di attesa, a rispondere all’appuntamento da Capitale per molti altri finanziati dal Pnrr si dovrà attendere il 2025-2026. Resta invece l’incognita della valorizzazione e trasformazione dell’ex Bramante, dove si aspetta la nuova giunta comunale, per un mancato accordo con questa Amministrazione.
«Potremmo avere un parco archeologico diffuso, dedicato all'antichità preromana e romana – scrive Malini - con reperti quali parti di mura romane, mosaici e Domus. Ma in quell'angolo di storia fra via delle Galigarie all’angolo di via Mazza, purtroppo, si nota solo trascuratezza. Poi abbiamo tracce medievali di enorme valore, a partire da Rocca Costanza. I meravigliosi portali malatestiani delle chiese di San Domenico, Sant'Agostino e del santuario Madonna delle Grazie, sono beni culturali di pregio, eppure si sgretolano. Il patrimonio rinascimentale è in condizioni infelici e vi sarebbero tanti restauri urgenti da eseguire, nelle chiese e nei palazzi. Ed ancora, il Parco urbano di scultura, le cui tappe sono capolavori contemporanei di Arnaldo Pomodoro, Loreno Sguanci ed Eliseo Mattiacci. Si parla da anni di questo "parco", ma le sculture sono degradat e manca un filo conduttore».