PESARO - Da oggi nei Distretti sanitari di riferimento sarà possibile per medici di base e pediatri di libera scelta ritirare i test rapidi antigenici, unitamente ai dispositivi di protezione previsti. Il primo quantitativo vede 10.400 kit rapidi a livello regionale, suddivisi poi fra i 13 Distretti sanitari, compresi i tre Distretti territoriali di Pesaro, Fano e Urbino.
Ma i quantitativi in arrivo per ora sono destinati, sulla base delle linee guida regionali, solo a due tipi di percorso: lo screening diffuso per il Percorso scuola e lo screening rapido all’interno delle Rsa, in quest’ultimo caso eseguito dai medici di continuità assistenziale Usca.
Almeno per il momento i medici di medicina generale non sarebbero chiamati a farsi carico dell’utilizzo dei test rapidi e la loro adesione resta limitata. Il direttore del Dipartimento di Igiene e Salute, Augusto Liverani, incontrerà oggi l’equipe territoriale che raggruppa i medici pediatri per verificare i quantitativi previsti e le modalità con le quali eseguire il test.
Le reazioni
«Finalmente l’iter si è sbloccato, ora restano da definire le procedure logistiche per essere in grado di eseguire i test – entra nel merito Bruno Arcangeli, pediatra e segretario regionale Federazione italiana medici pediatri – il provvedimento appena inoltrato dalla Regione, sulla base di un accordo collettivo nazionale, di fatto bypassa la clausola iniziale della volontarietà, pediatri e medici di base non potrebbero sottrarsi a un servizio sì integrativo ma comunque previsto da una convenzione. Certo è che vanno valutati, sulla base delle disponibilità e del numero di pazienti, le diverse problematiche logistiche e di sicurezza dei percorsi, la presa in carico e l’identificazione dei pazienti destinatari.
Libertà decisionale
«Ognuno di noi resterà comunque libero di scegliere l’iter, ovvero se aprire il proprio ambulatorio oppure usufruire di altre sedi, che verranno messe a disposizione. Sarà il Dipartimento di Igiene e Salute a fornire gli elenchi di quanti soggetti, bambini o adulti, da sottoporre a test rapido, tutto sulla base delle segnalazioni da noi fornite al Distretto o dalle indagini epidemiologiche del Dipartimento stesso». Chi ha uno studio associato o spazi ampi organizzerà su appuntamento l’esecuzione del test rapido, ma con percorsi e fasce orarie separate dalla normale attività ambulatoriale di vaccinazioni antinfluenzali. In generale l’indicazione è comunque quella di privilegiare una fascia serale, a garanzia di una maggiore sicurezza degli spazi. Nell’eventualità infatti che il test antigenico indichi la positività del ragazzo o del bambino, a fine dell’attività di visita, si potrà eseguire la sanificazione per riaprire in piena sicurezza l’ambulatorio l’indomani mattina. Un’opportunità più efficace per i pediatri piuttosto che per i medici di famiglia. Proprio i pediatri si stanno facendo carico infatti di un numero importante di quarantene scolastiche e per fare un esempio, in una settimana i pediatri sono alle prese con più stati febbrili ripetuti rispetto a un medico di medicina generale.