Le Brecce, addio al comitato dopo 40 anni. Il presidente: «Vado il pensione, arriva il gruppo Nuova Sassonia Sud»

Le Brecce, addio al comitato dopo 40 anni
Le Brecce, addio al comitato dopo 40 anni
di Osvaldo Scatassi
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Sabato 5 Agosto 2023, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 08:16

FANO - Dopo quarant’anni di attività, per il comitato Le Brecce è arrivato il momento di andare in pensione. Mauro Ginesi, il portavoce storico, ha deciso di affidare le sue battaglie per il quartiere a un nuovo gruppo spontaneo, che si occuperà anche di Sassonia Sud e Baia Metauro. La sintesi, dunque, di diverse esperienze sviluppatesi nel tempo per tutelare l’area urbana di Fano prima del fiume Metauro. Il comitato, che dovrebbe presentarsi a breve, si chiamerà Nuova Sassonia Sud.  

Il bilancio delle battaglie

Ginesi ha messo nero su bianco un bilancio delle battaglie, sia coronate da successo sia ancora incompiute, intraprese dal 1983 (era sindaco Gustavo Mazzoni) fino a oggi. Dovrebbe concludersi a partire dall’autunno l’attesa dell’intervento per rigenerare le tre scogliere davanti all’ex bersaglio militare, che da sommerse diventeranno emerse: un milione e 212.000 euro il totale dell’appalto, aggiudicazione a 985.000 euro.

«La ditta è stata individuata, i soldi sono già stati stanziati e si prevede che i lavori siano avviati a ottobre, alla fine della stagione turistica», ha ribadito ieri il vice sindaco Cristian Fanesi, ricordando che l’intervento segue un trittico di opere a difesa della costa fanese: «A Bagni Carlo, a Ponte Sasso e ora alla diga foranea del porto, dove il cantiere è stato aperto da poco». 

Il mare nelle cantine

Potevano fare al caso, sostiene Ginesi, anche i 3 milioni che furono stanziati dal ministero nel 2010. «Quelle risorse – ha specificato Ginesi – furono invece utilizzate per difendere parte di via Fratelli Zuccari e via Ruggeri, dove la terribile mareggiata del 2015 portò acqua di mare nelle cantine e nei garage.

I residenti subirono danni dai 30.000 ai 50.000 euro».

Le nuove scogliere misero in sicurezza le aree colpite, «ma lasciarono scoperti l’ex kartodromo, l’ex bersaglio militare e le abitazioni più vicine. Il mare ha continuato a scavare, erodendo la Montagnola e aggredendo un’area dove prima c’era la discarica di Fano, con tutto ciò che si può immaginare». Resta ancora aperto il tema del Luna Park.

Il caso luna park

«Gli spettacoli viaggianti – ha proseguito Ginesi – non possono stare a ridosso delle case, devono invece disporre di un’area appropriata. A distanza di anni il sito più idoneo deve essere ancora individuato, ma è arrivato il momento che l’amministrazione comunale faccia la scelta e prenda una decisione. Avevamo proposto il Torno e una vecchia cava da recuperare sotto Caminate, però nulla se ne fece».

Tra i risultati rivendicati dal comitato le Brecce ci sono il completamento della metanizzazione, la strada di collegamento tra via del Bersaglio e via De Gasperi, l’illuminazione pubblica e qualche altra miglioria. Sparito dall’attuale orizzonte amministrativo, invece, il sottopasso in via del Bersaglio. Un altro potenziale obiettivo da recuperare, dunque, come l’asfaltatura di via Ruggeri e del resto della viabilità principale in zona.

I rischi per bici e motorini

«Ho fatto una pedalata fino a Baia Metauro – raccontava ieri una fanese, che torna in città per l’estate – e ho trovato strade piene di buche e di sconnessioni, male illuminate e pericolose. Sia in bicicletta sia in motorino si corre il rischio di cadere oppure di essere investiti. La zona mi sembra trascurata e non va bene per una città, come Fano, che si dichiari turistica». 

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