Turismo, addio ai record nelle Marche ma ci sono più stranieri

Presenze in calo rispetto al boom del 2022: fino a -25% tra maggio e giugno

Turismo, addio ai record nelle Marche ma ci sono più stranieri
Turismo, addio ai record nelle Marche ma ci sono più stranieri
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 11 Ottobre 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 12:08
ANCONA Un’estate di transizione. Dai fasti dell’anno record del 2022 - che però presentava dati ancora drogati dall’onda lunga del Covid - ad un 2024 che dovrà puntare tutto sulla destagionalizzazione per intercettare il turismo straniero amante dei borghi e dell’entroterra. Il 2023, insomma, si presenta come una tappa spartiacque per il turismo nelle Marche, che ha pagato pegno per il meteo avverso di maggio e giugno e non è riuscito a risollevarsi neanche nel mese clou di agosto.  


L’appuntamento


Tuttavia, un segnale di incoraggiamento è arrivato a settembre, quando si è registrato il segno più rispetto al 2022. Da oggi a venerdì le Marche saranno presenti con un loro stand alla fiera TTG Travel Experience di Rimini dedicata proprio al turismo e tracceranno la rotta che intendono intraprendere per far crescere l’appeal del territorio sui mercati nazionali e stranieri. Ma intanto, a stilare un primo bilancio ci pensa Confcommercio Marche, che ha elaborato i dati della stagione estiva. Il dettaglio cronologico definisce la parabola: maggio e giugno hanno fatto registrare una flessione nelle presenze di turisti tra il 20 e il 25% rispetto allo stesso periodo del 2022. 


La compensazione 


Percentuale sensibilmente ridotta - ma comunque con il segno meno - a luglio e agosto, quando il calo è stato tra il 3 e il 5%. «Il dato da evidenziare è che sono calati molto i flussi del turismo italiano nelle Marche, ma sono cresciuti quelli stranieri - osserva il direttore di Confcommercio Marche Massimiliano Polacco -. A luglio e agosto le presenze straniere sono aumentate tra l’8 e il 10% e ci aspettiamo che a settembre la percentuale sia arrivata a +10-12%». In linea con il buon andamento generale del mese, che ha segnato un +15%. I maggiori amanti delle Marche si confermano i tedeschi, «ma sono aumentati molto anche i francesi», fa sapere Polacco. 


Il lato positivo


Un buon andamento del turismo straniero confermato da Sandro Assenti, presidente di Confesercenti Marche, «e grazie al buon lavoro dell’Atim con l’attivazione delle nuove rotte dal Sanzio, possiamo migliorare ancora il dato.

La performance in chiaroscuro dell’estate 2023, Assenti la analizza da varie angolazioni: «Innanzitutto, a causa dei rincari, molti hanno scelto di non andare in vacanza o di viaggiare su destinazioni meno costose come Albania e Macedonia, salvo poi rendersi conto che i servizi non sono all’altezza di quelli italiani». Ci sono poi i problemi atavici dei «collegamenti», tallone d’Achille della nostra regione, e delle «strutture ricettive non sempre all’altezza del brand Marche». 


L’analisi


A questo si aggiunge «un marketing finora poco efficace». Risultato: «Il -20% di presenze turistiche, con un agosto che non solo non ha fatto recuperare la flessione dei mesi precedenti, ma paradossalmente è stato il mese più deludente». C’è poi quello che Assenti definisce il «weekendismo», ovvero la contrazione sempre maggiore della permanenza: se prima si andava in vacanza per 10 giorni, ora si resta per due o tre, non di più. Ma se il quadro turistico generale nell’estate 2023 non ha brillato, ci sono segmenti che hanno tenuto molto bene, come gli hotel 5 stelle e i villaggi turistici. «Non solo non abbiamo registrato le stesse flessioni degli alberghi, ma le strutture che hanno investito nella riqualificazione e nel miglioramento dei servizi alle famiglie sono state premiate con risultati anche migliori rispetto al 2022 in termini di presenze», esulta Daniele Gatti, presidente di Villaggi Marche. «Inoltre abbiamo chiuso a fine settembre, intercettando così il turismo straniero che preferisce quel periodo per viaggiare». Segnali positivi su cui lavorare ci sono, dunque, ma ora serve lo scatto: «Nelle Marche si fa un’analisi meramente numerica dei flussi turistici, declinata in arrivi e presenze - fa notare Ludovico Scortichini, presidente del Gruppo turismo di Confindustria -. Invece dobbiamo chiederci: quanto spende chi arriva nelle Marche? Serve un’analisi più economica e meno matematica». Inoltre, «è necessaria una maggior tempestività nella trasmissione dei dati: non è possibile che per avere il quadro dei mesi estivi dobbiamo aspettare, se va bene, la metà di ottobre». Come dargli torto.
 

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