ANCONA Chiesto il processo per tutti gli imputati. L’ennesima tranche dell’udienza preliminare nata dall’inchiesta su presunte irregolarità nella catena dei sub appalti legati alla costruzione delle Sae nell’area del cratere sismico si è caratterizzata ieri per la richiesta di rinvio a giudizio inoltrata dal pm Irene Bilotta, titolare delle indagini, nate nel 2018. A tremare sono in 34: 19 persone fisiche e 15 ditte, affidatarie dei lavori. Questi riguardavano soprattutto la fornitura e la posa in opera degli infissi interni, l’installazione di portoncini blindati e accessori annessi, lavori relativi agli impianti tecnologici, la posa di pavimentazioni, pitturazioni esterne, impermeabilizzazioni del basamento del modulo abitativo.
Il rinvio
Il gup Francesca De Palma non ha ancora deciso se mandare tutti a dibattimento. L’udienza è stata rinviata al 20 ottobre. Non tutte le difese, infatti, hanno fatto in tempo a dire la loro.
Tre aziende a rischio
A rischio anche tre aziende marchigiane, tutte con sede legale nel Pesarese. La procura contesta, in alcuni casi, ritardi nei lavori con varianti non giustificate, l’affidamento di lavori a ditte che non avevano i requisiti di qualificazione tecnica richiesti. Ma non solo. Il pm Bilotta contesta anche l’aver consegnato i cantieri a imprese prive della certificazione antimafia o non iscritte alle white list della Prefettura o all’anagrafe antimafia relativo agli esecutori del sisma del 2016.